I personaggi di Neon Genesis Evangelion sono presenti, oltre che nell'omonima serie televisiva anime, anche nei relativi manga spin-off, nelle trasposizioni videoludiche, nei due lungometraggi conclusivi Neon Genesis Evangelion: Death & Rebirth e Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion, nella tetralogia cinematografica Rebuild of Evangelion e nell'original net anime Petit Eva - Evangelion@School. Essi vivono nella futuristica città di Neo Tokyo-3, costruita in seguito a una catastrofe di impatto planetario accaduta quindici anni prima degli eventi della serie e detta Second Impact. La storia è incentrata su Shinji Ikari, un ragazzo che viene reclutato dall'agenzia speciale Nerv per pilotare un mecha gigante noto con il nome Eva e combattere in questo modo contro dei misteriosi esseri chiamati angeli. A lui si affiancano le colleghe Rei Ayanami e Asuka Sōryū Langley, il compagno di classe Tōji Suzuhara e Kaworu Nagisa, che si scopre poi essere il diciassettesimo e ultimo angelo, Tabris.
Il character design, curato dall'artista Yoshiyuki Sadamoto, venne concepito affinché ogni singolo individuo potesse essere facilmente identificato dalla semplice silhouette. Le differenti personalità vennero sviluppate a partire da quella di Hideaki Anno, regista e principale sceneggiatore dell'opera, che prima e durante la produzione affrontò un difficile periodo di depressione; il protagonista Shinji in particolare venne ideato come un suo riflesso.
La maggior parte di loro fu sommariamente definita nel 1993, durante le prime fasi di pianificazione dell'anime, ma poi ognuno di essi venne sviluppato in maniera differente da quanto originariamente progettato per volontà dello stesso Anno e del personale. Molti degli eroi nella seconda metà della serie subiscono traumi o violenze fisiche, che ne acuiscono ansie e paure, e degli episodi danno ampio spazio ai loro monologhi interiori, con cui si interrogano sul significato delle proprie azioni e della vita. Questa scelta narrativa culmina nei due episodi finali, il cui fulcro narrativo sono i flussi di coscienza di Shinji, che però non portano a una chiara conclusione dell'intreccio.
I personaggi in Giappone incontrarono subito il favore del pubblico, divenendo protagonisti di articoli di merchandising e vincitori di diversi sondaggi di popolarità. Molti comparvero anche in altri prodotti distaccati dal franchise di Evangelion, come videogiochi, fumetti o serie televisive. La critica specializzata accolse in maniera contrastante il loro approfondimento psicologico: sebbene dei recensori ne apprezzarono la complessità e l'approfondimento, lodando la sceneggiatura di Anno, altri invece lo trovarono in certi casi stereotipato o problematico e non apprezzarono l'insistenza sulle loro debolezze e la loro caratterizzazione; in particolare gli ultimi due episodi attirarono delle polemiche, dal momento che la trama viene completamente eclissata dai momenti d'introspezione. Alcuni eroi principali divennero una fonte d'ispirazione e un modello cui attinsero numerosi anime successivi, in particolare per quanto riguarda Rei Ayanami, creando o contribuendo a diffondere nuovi stereotipi nella produzione animata nipponica.