Pietraforte

Palazzo Vecchio, in pietraforte, assume al tramonto la caratteristica colorazione ocra
Palazzo Uguccioni, a Firenze, presenta al pian terreno un bugnato in pietraforte che ha subito alcuni distacchi

La pietraforte (o pietra forte) è una pietra arenaria a grana fine con cemento carbonatico. È la tipica pietra dell'edilizia fiorentina, in uso, almeno dall'XI secolo, in costruzioni civili e religiose ed anche per lastrici. La pietra da costruzione usata per costruire Firenze è la pietraforte.

A differenza della pietra serena, utilizzata più come pietra decorativa, la pietra forte è la vera pietra da costruzione fiorentina. Palazzi storici di primaria importanza, quali Palazzo Vecchio, Palazzo Medici, Palazzo Strozzi, Palazzo Pitti solo per citare forse i più famosi, sono stati costruiti con questo materiale. Apprezzata per il colore marrone-avana opaco ma non spento e per la sua resistenza (da cui il nome), ha un carico di rottura perpendicolare di circa 1400 kg/cm², doppio rispetto alla pietra serena. Al taglio in cava ha un colore grigiastro, che si trasforma in marrone-avana al contatto dell'aria tramite una reazione chimica del ferro presente nella pietra.

Talvolta presenta macchie grigio azzurrognole e laminazioni con vene di calcite spatica. Può presentare un degrado lungo le superfici di laminazione ed avere distacchi, anche consistenti, lungo le vene di calcite, ma ha una buona resistenza agli agenti atmosferici, come dimostrano edifici ormai realizzati da secoli, anche se negli ultimi anni gli agenti chimici inquinanti hanno accelerato i fenomeni di degrado delle parti lasciate a vista.[1]


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