Pietro Giannone

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Pietro Giannone

Pietro Giannone (Ischitella, 7 maggio 1676Torino, 17 marzo 1748) è stato un saggista, storico, giurista e pubblicista italiano, esponente di spicco dell'Illuminismo italiano.

Morì in carcere dopo dodici anni di reclusione a causa delle idee religiose da lui diffuse. Fu in seguito molto criticato, ad esempio da Alessandro Manzoni e Giovanni Gentile, per aver inserito molti plagi di opere altrui nei propri trattati filosofici[1], sebbene al tempo non esistesse il diritto d'autore e tale prassi dell'ampia citazione di opere altrui fosse diffusa nella pubblicistica e nella narrativa illuminista onde diffondere anche clandestinamente o velatamente idee vietate.

  1. ^ Giovanni Gentile, Pietro Giannone, plagiario, e grand'uomo per equivoco, in La Critica, II, 1904, pp. 216-251.

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