I pirosseni sono dei silicati che costituiscono, insieme agli anfiboli, il gruppo degli inosilicati. La loro formula generale è XYZ2O6 e la loro struttura di base è costituita da catene singole di tetraedri composti da silicio e ossigeno. Sono componenti fondamentali di molte rocce ignee e metamorfiche: si stima rappresentino circa l'11% in volume dei minerali comuni.[1]
L’origine del nome deriva dal greco antico πυρ (pyr= fuoco) e ξένος (Xenos= straniero, estraneo) con il significato di pietra estranea al fuoco. Fu coniato da René Just Haüy per descrivere dei cristalli verdi che aveva osservato in molte lave, ritenendo che fossero stati inclusi accidentalmente in queste rocce, da qui il nome "estraneo al fuoco", cioè estraneo alle rocce ignee.[2]
I pirosseni si possono formare sia in rocce magmatiche che metamorfiche. I pirosseni metamorfici si possono formare per metamorfismo termico (o di contatto) o per metamorfismo regionale.[3] Nel primo caso cristallizzano in una zona limitata, chiamata aureola di contatto, a basse pressioni e alte temperature; mentre nel secondo caso si formano in profondità ad alte temperature ed elevata pressione di tipo idrostatico.[4]