Pleiadi Ammasso aperto | |
---|---|
L'ammasso aperto delle Pleiadi | |
Dati osservativi (epoca J2000.0) | |
Costellazione | Toro |
Ascensione retta | 3h 47m :[1] |
Declinazione | +24° 7′ :[1] |
Distanza | 443 a.l. [2][3] (135,89 pc) |
Magnitudine apparente (V) | 1,6[4] |
Dimensione apparente (V) | 110′[4] |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Ammasso aperto |
Classe | I 3 r n |
Dimensioni | 12 a.l. (4 pc) |
Età stimata | 100 milioni di anni[4] |
Altre designazioni | |
M 45, Mel 22, Cr 42[1] | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di ammassi aperti |
«La Chioccetta per l'aia azzurra / va col suo pigolio di stelle.»
Le Pleiadi (conosciute anche come le Sette sorelle, la Chioccetta o con la sigla M45 del catalogo di Charles Messier) sono un ammasso aperto visibile nella costellazione del Toro.[5] Questo ammasso piuttosto vicino (440 anni luce)[2] conta diverse stelle visibili a occhio nudo. Negli ambienti cittadini si vedono solo quattro o cinque delle stelle più brillanti, in un luogo più buio anche dodici. Tutte le componenti sono circondate da leggere nebulose a riflessione, osservabili specialmente in fotografie a lunga esposizione prese con telescopi di dimensioni ragguardevoli.
Notevole è che le stelle delle Pleiadi sono realmente vicine tra loro, hanno un'origine comune e sono legate da forza di gravità.[6]
Data la loro distanza, le stelle visibili tra le Pleiadi sono molto più calde del normale, e ciò si riflette nel loro colore: sono giganti blu o bianche; l'ammasso conta in realtà centinaia di altre stelle, la gran parte delle quali sono troppo lontane e fredde per poter essere viste a occhio nudo. Le Pleiadi sono un ammasso giovane, con un'età stimata di circa 100 milioni di anni e una vita prevista di soli altri 250 milioni di anni, dato che le stelle sono troppo lontane tra loro.[4]
A causa della loro brillantezza e vicinanza fra loro, le stelle più luminose delle Pleiadi sono note dall'antichità: sono citate, per esempio, da Omero e Tolomeo.[7] Il disco di Nebra, un manufatto di bronzo del 1600 a.C. trovato nell'estate del 1999 a Nebra, in Germania, è una delle più antiche rappresentazioni note del cosmo: in questo disco le Pleiadi sono il terzo oggetto celeste chiaramente distinguibile dopo il Sole e la Luna.
Da quando si scoprì che le stelle sono corpi celesti simili al Sole, si iniziò a ipotizzare che alcune fossero in qualche modo legate fra loro. Grazie allo studio del moto proprio e alla determinazione scientifica delle distanze degli astri, divenne chiaro che le Pleiadi sono realmente legate gravitazionalmente e che hanno un'origine comune.[6]
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatore O'Meara