Poeti maledetti

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Ritratto di Arthur Rimbaud

L'espressione poeta maledetto (in francese poète maudit) qualifica in generale un poeta (ma anche un musicista, o artista in genere) di talento che, incompreso, rigetta i valori della società, conduce uno stile di vita provocatorio, pericoloso, asociale o autodistruttivo (in particolare consumando alcol e droghe), redige testi di una difficile lettura e, in generale, muore ancor prima che al suo genio venga riconosciuto il suo giusto valore.

La nozione romantica di maledizione del poeta appare già nel 1832 nell'opera di Alfred de Vigny Stello, che espose il problema dei rapporti tra poeti e società, anticipante la pièce Chatterton[1]:

(FR)

«[…] du jour où il sut lire il fut Poète, et dès lors il appartint à la race toujours maudite par les puissances de la terre…»

(IT)

«[…] dal giorno in cui egli seppe leggere fu Poeta, e da allora appartenne alla razza sempre maledetta dalle potenze della terra…»

Fu Paul Verlaine ad attribuire a se stesso l'appellativo di maledetto, e sebbene, in origine, designasse gli amici di Verlaine,[2] esso avvolge in un alone indefinibile autori di epoche diverse come Cecco Angiolieri, François Villon, Thomas Chatterton, Aloysius Bertrand, Gérard de Nerval, Charles Baudelaire, Lautréamont, Petrus Borel, Charles Cros, Germain Nouveau, Guy de Maupassant, Antonin Artaud, Émile Nelligan, Armand Robin, Olivier Larronde, John Keats ed Edgar Allan Poe, così come artisti attivi in campi diversi da quello unicamente poetico, per esempio il pittore Vincent van Gogh e i cantanti Jim Morrison e Nick Drake.

Figura tragica spinta agli estremi, sprofondata non di rado nella demenza, l'immagine del poète maudit costituisce il vertice insuperabile del pensiero romantico e decadente. Esso domina una concezione della poesia caratteristica della seconda metà del XIX secolo.

  1. ^ Testo consultabile sul sito di Gallica: Alfred de Vigny, Consultations du Docteur Noir: Stello ou les Diables bleus, su gallica.bnf.fr, p. 77. URL consultato il 12 luglio 2021.
  2. ^ Pierre Seghers, Poètes maudits d'aujourd'hui: 1946-1970, éd. Seghers, Paris, 1973

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