PET | |
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Molecola di polietilentereftalato. | |
Abbreviazioni | |
PET, PETE, PETP o PET-P | |
Numero CAS | |
Caratteristiche generali | |
Composizione | (C10H8O4)n |
Aspetto | solido incolore e inodore |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,333 (amorfo), 1,455 (cristallino) |
Indice di rifrazione | 1,5750 |
Solubilità in acqua | insolubile |
Temperatura di fusione (K) | 256 °C (529 K) (OMOPOLIMERO) |
Codice di riciclaggio | |
01 PET |
Il polietilene tereftalato o polietilentereftalato (abbreviato PET, PETE, PETP o PET-P) è una resina termoplastica facente parte della famiglia dei poliesteri. È molto stabile a temperatura ambiente e si decompone alla temperatura di 450 °C, con formazione di acido benzoico, diossido di carbonio, monossido di carbonio, acetaldeide e altri composti.[1] A causa di questa stabilità, il PET è adatto a contenere cibi e bevande: infatti trova larghissimo impiego come contenitore in plastica per liquidi e per cibi.
In funzione dei processi produttivi, il polietilene tereftalato può esistere in forma amorfa (trasparente) o semi-cristallina (bianca e opaca). Ciò lo rende utile come fibra per la tessitura con il nome commerciale Dacron.
Viene utilizzato anche per le sue proprietà elettriche, resistenza chimica, prestazioni alle alte temperature, autoestinguenza e rapidità di stampaggio.
Le altre sue denominazioni commerciali sono: Sustadur Pet, Zellamid 1400, Arnite, Tecapet, Impet e Rynite, Ertalyte, Hostaphan, Polystar, Melinex e Mylar films, e le fibre Diolen, Tergal, Terital, Terylene e Trevira.