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Cinque pilastri dell'islam
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L'islam (in arabo إسلام, "sottomissione [a Dio]") è una religione monoteistica nata nel VII secolo d.C. in Arabia, predicata da Muhammad dapprima a Mecca. Il concetto di sottomissione intende l'abbandono nei confronti della Divinità, Allah (in arabo الله). Gli aderenti alla religione islamica vengono chiamati musulmani, e al giorno d'oggi sono circa 1,8 miliardi di persone, facendo dell'islam la seconda delle religioni maggiori, dopo il Cristianesimo e prima dell'Induismo e del Buddhismo. La religione islamica trova nel Corano il proprio testo sacro, considerandolo la parola di Allah rivelata (per mezzo dell'angelo Gabriele) direttamente a Muhammad, considerato come il Sigillo dei Profeti, ovvero l'ultimo a portare all'umanità la rivelazione divina nella sua compiutezza. Le basi principali della religione islamica sono i cinque pilastri dell'islam.
I Sahaba (in lingua araba الصحابة) o Compagni, furono i primi seguaci del profeta islamico Muhammad. Tradizionalmente la maggioranza dei sunniti intende con Sahaba tutti coloro che conobbero o videro il profeta. Tuttavia il numero si limita a cinquanta o sessanta personaggi se si considerano quelli che stettero a lungo a contatto con Muhammad. È stato importante, per gli studiosi islamici di tutti i tempi, identificare i Compagni per la loro valida testimonianza raccolta nei ʾaḥādīth, basati sull'esempio vivente del profeta Muhammad.






Testi, leggi e concetti:
In Italia:
Il Corano (dall'arabo القرآن, al-Qur'an, al-Qurʾān) è il testo sacro dell'Islam. I musulmani vedono il Corano come guida di vita per gli esseri umani, nonché rivelazione religiosa finale. La dottrina islamica vuole infatti sia stato rivelato direttamente da Allah a Muhammad per mezzo dell'angelo Gabriele. Il Corano è considerato uno dei primi testi scritti in lingua araba. Utilizza lo stesso arabo della poesia araba preislamica e delle Muʿallaqāt. Il sistema di suddivisione della scrittura coranica è abbastanza complesso; tradizionalmente la struttura è suddivisa in versetti chiamati ayāt, radunati in 114 sure, che fungono da capitoli. La tendenza aniconica dell'Islam ha privilegiato, nel corso dei secoli, la calligrafica, intesa come elemento decorativo. Molti musulmani ricorrono alle diverse calligrafie dell'arabo per la decorazione di oggetti e di edifici di culto.
Muhammad (dall'arabo محمد, Muḥammad e in italiano Maometto) è il fondatore dell'Islam, ed è considerato dai musulmani come l'ultimo e conclusivo profeta di Dio. I musulmani non considerano l'Islam una religione nuova, ma sostengono che Muhammad abbia restaurato il culto monoteistico di Abramo nella sua purezza. Muhammad nacque all'incirca nel 570 a Mecca. Rimasto orfano dei genitori venne cresciuto dal nonno e presto dallo zio paterno, e intraprese ben presto la professione del mercante. Sposatosi all'età di 25 anni circa, Muhammad ricevette la prima fase della rivelazione divina a 40 anni, nel mese di Ramadan. Tre anni dopo l'esperienza mistica iniziò a predicare la fede in un unico Dio, Allah, in una Mecca al tempo dominata da religioni pagane di vario genere e dal Cristianesimo. A Mecca, Muhammad convertì un piccolo gruppo di seguaci che finirono con l'essere perseguitati dai loro concittadini, seguaci dei culti pagani. Per sfuggire alle difficoltà, nel 622 i primi musulmani si trasferirono a Medina, dove crebbero di numero e nel 630 conquistarono Mecca. Muhammad morì di malattia nel 632, anno in cui l'Hijaz era interamente convertito all'Islam.
La Sharīʿa (in arabo شريعة) è il corpus dinamico della Legge religiosa islamica. Il termine Sharīʿa significa letteralmente "via" o "sentiero per la sorgente dell'acqua". La Sharīʿa è la rete legale entro la quale vengono regolati gli aspetti pubblici (e in certi casi anche privati) della vita di coloro che vivono in un sistema basato sulla giurisprudenza islamica. La Sharīʿa regolamenta diversi campi della società umana, dalla politica, all'economia, alla banca, al business, alla famiglia, alla sessualità, all'igiene e altro ancora. Per esempio la facoltà delle donne di portare l'hijab (il velo) si dice sia regolata da essa. La Sharīʿa non è tuttavia un sistema di leggi statiche: esse sono infatti mutevoli e legate alle interpretazioni (spesso molto divergenti) del Corano, dei ʾaḥādīth e di altri corpi della dottrina islamica. Le differenti visioni rientrano nella loro espressione giuridica "esterna" nella dottrina sviluppata all'interno dei vari Madhhab, le scuole di pensiero giuridico-religioso islamico, tra le quali l'Hanafismo, il Malikismo, lo Sciafeismo e l'Hanbalismo
Allah (in arabo الله, Allāh) è il sostantivo utilizzato nella lingua araba per indicare Dio. Nei Paesi in cui si parla l'arabo il termine non è utilizzato solo nell'Islam, ma anche per indicare il Dio cristiano e quello ebraico. Già nell'Arabia preislamica pagana, Allah era forse il nome della somma divinità, senza indicarne però con precisione le caratteristiche. Nell'Islam Allah è l'unico Dio, trascendente, creatore dell'universo e giudice del genere umano. Secondo la tradizione islamica esistono Novantanove Nomi di Allah (al-Asmāʾ al-husnā), ognuno dei quali sottolinea un attributo divino. I più conosciuti di questi nomi sono il Clemente, in arabo al-Rahmān, e "il Compassionevole" (al-Rahīm).
La Sunna (in arabo سنة, "costume", "via" o "codice di comportamento") è il sistema comportamentale istituito dalla predicazione di Muhammad, e che i primi musulmani ricevettero su consenso dei Sahaba, ovvero i primi Compagni di missione del profeta. La Sunna è centrale nel Sunnismo (dalla quale prende il nome) ma non lo è di meno nello Sciismo. Controversa è la questione dei ʾaḥādīth, vale a dire l'insieme delle tradizioni esemplari riguardanti Muhammad. La Sunna si basa fondamentalmente sui Sei libri (al-Kutub al-sitta) ma anche altri importanti testi ne sono entrati nei secoli a far parte, anche se su di questi ultimi non esiste un consenso unanime.
Il Kalām (in lingua araba کلام è una delle cosiddette scienze religiose dell'Islam ed equivale alla teologia. Il termine letteralmente significa "discorso" e indica anche la pratica teologica tipicamente islamica del ricorso alla dialettica per giungere a spiegare concetti elevati. Uno studioso della tecnica del Kalām è chiamato mutakallim, ossia teologo seguace del Kalām. La teologia islamica comprende analisi di numerosi campi della vita e del sapere umano, dalla teodicea, all'escatologia, all'antropologia teologica, alla teologia negativa.
Il Sawm (in arabo صوم) è il digiuno praticato nella tradizione islamica e regolato dalla sharīʿa, ovvero la Legge islamica. Si tratta di uno dei cinque pilastri dell'islam ed è limitato, per la maggioranza dei musulmani, al mese di Ramadan. La parola Sawm, in lingua araba, deriva dal siriaco sawmo. Letteralmente il termine indica un'"astensione" generalizzata, e dunque non solo un digiuno alimentare. Il Sawm è infatti un'astensione anche dalle pratiche sessuali, dal fumo o dal profumo. La tradizione vuole che il Sawm occupi un lasso di tempo che va dall'alba al tramonto. Fine della pratica è quella di permettere l'avvicinamento del fedele ad Allah. Aldilà del valore mistico il Sawm è stato spesso definito come un atto di avvicinamento alle condizioni dei poveri, e come una pratica di resistenza alle esigenze strettamente materiali per permettere una maggiore focalizzazione della devozione nei confronti di Allah.
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