Porto di Ancona | |
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Panorama sul porto di Ancona | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Provincia | Ancona |
Comune | Ancona |
Mare | mare Adriatico |
Infrastrutture collegate | SS 681 |
Tipo | traghetti, mercantile, peschereccio, sede di cantieri navali, turistico |
Gestori | Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Centrale |
Passeggeri | 1.654.821[1] (2010) |
Traffico merci | 8.520.523[1] (2010) |
Profondità fondali | 2 - 14 m |
Lunghezza max imbarcazioni | 100-300 m |
Coordinate | 43°37′14.52″N 13°30′14.4″E |
Il porto di Ancona (sigla internazionale IT AOI) è situato nella parte più interna del golfo di Ancona ed è perciò nel suo nucleo più antico un porto naturale; è il primo porto italiano per traffico internazionale di passeggeri e veicoli su navi di linea[2][3][4] e il primo porto europeo per traffico di traghetti diretti in Grecia[5]. La protezione dal moto ondoso è data dal promontorio su cui sorge la città e da moli frangiflutto che hanno ampliato il bacino, costruiti a partire dall'epoca romana.
Per le merci, è tra i primi porti dell'Adriatico[6]; un quarto delle attività di importazione ed esportazione tra la Grecia e l'Europa transita per il porto di Ancona[7]; sia per questo motivo, sia per il consistente flusso di viaggiatori diretti nei paesi del Mediterraneo orientale, quello di Ancona è uno dei dodici porti internazionali italiani e uno degli ottantatré scali strategici dell'Unione europea[8]. È un terminale di due corridoi delle reti transeuropee dei trasporti: il corridoio Scandinavo-Mediterraneo e il corridoio Baltico-Adriatico[9]. Inoltre, il porto di Ancona è un terminale della rotta Italia-Grecia delle autostrade del mare[10].
Per ciò che riguarda la pesca, i mercati ittici di Ancona sono per fatturato al secondo posto nell'Adriatico e al sesto posto in ambito nazionale[11]; la flotta peschereccia dorica è al secondo posto in Adriatico e al terzo in Italia sia per tonnellate di stazza lorda[12], sia per volume di pescato[13]. Inoltre, in questo scalo è situato uno dei quattro centri del CNR di ricerca sulla pesca: l'Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine[13][14].
Il porto di Ancona è un importante centro della cantieristica navale italiana, essendo sede di uno stabilimento della Fincantieri e di quattro cantieri specializzati[15].
Lavorano al porto 6.528 addetti, di cui 3.686 nel settore cantieristico[16][17]; l'alto numero di lavoratori portuali fa sì che lo scalo dorico sia considerato la più grande industria delle Marche[18].
Nel 387 a.C. i greci di Siracusa fondarono la città di Ancona proprio per la presenza del porto naturale e le diedero il nome di Ankón, ossia "gomito", in riferimento al promontorio roccioso triangolare, simile ad un braccio piegato, che protegge lo scalo dalle onde. Nel corso dei secoli, il porto è stato poi più volte ampliato con opere di protezione ed è attualmente sede dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico centrale[19].
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