La Preistoria, nella periodizzazione della storia dell'umanità, è convenzionalmente definita come il primo e il più lungo periodo della storia umana; è compresa tra le prime testimonianze della presenza dell'uomo e i più antichi documenti scritti[1]. La Preistoria finisce quindi quando gli uomini cominciano a lasciare traccia del proprio pensiero tramite la scrittura, la cui invenzione avvenne in Egitto e in Mesopotamia nel 3500-3200 a.C., in Cina intorno al 1200 a.C., nella valle dell'Indo intorno al 2200 a.C., in Mesoamerica intorno al 600 a.C. e che si diffuse gradualmente, nel corso dei secoli, nelle culture dei vari continenti. La data della fine della Preistoria varia quindi molto, a seconda delle varie culture.
La differenza tra la Preistoria e i periodi successivi della periodizzazione della storia umana consiste quindi, fondamentalmente, nel tipo di fonti che si hanno a disposizione per studiare il passato: solo testimonianze materiali per la Preistoria, anche testimonianze scritte per il resto della storia umana[2].
Il termine "Preistoria" deriva dal latino præ, "prima, innanzi" e historia («storia»). Ciò non deve però trarre in inganno: la Preistoria non è un periodo "prima della storia": la parola "storia", etimologicamente, non significa solo "insieme dei fatti accaduti" o "esposizione di fatti accaduti", ma anche "racconto"; di conseguenza, il termine "Preistoria" può essere correttamente inteso come il periodo precedente a quello in cui le popolazioni hanno iniziato a raccontare se stesse tramite la scrittura[2].
La Preistoria è quindi indubbiamente parte integrante della storia umana, di cui costituisce anzi componente essenziale, quella in cui si delineano tutte le caratteristiche fondamentali dell'umanità[2]. A tal proposito giova ricordare che la Preistoria interessa un periodo di tempo incomparabilmente più lungo rispetto alla somma di tutte le successive età e dunque, sostanzialmente, la gran parte della storia umana è costituita dalla Preistoria. Ciononostante, la Preistoria è anche il periodo di cui si sa meno, a causa della scarsità di testimonianze e della loro difficoltà di interpretazione[3].