Prima battaglia difensiva del Don

Prima battaglia difensiva del Don
parte del fronte orientale della seconda guerra mondiale
Il fronte orientale e le direttrici della offensiva estiva tedesca del 1942.
Data20 agosto - 1º settembre 1942
LuogoRegione del Don, Unione Sovietica
EsitoVittoria difensiva italiana
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Dati non disponibiliDati non disponibili
Perdite
900 morti
4 200 feriti
1 700 dispersi[1]
Dati non disponibili
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Prima battaglia difensiva del Don è la locuzione adottata dalla storiografia italiana per definire i duri e difficili scontri combattuti dalle forze dell'8ª Armata schierate sul fronte del Don in Russia nell'estate 1942 durante la campagna italiana di Russia sul fronte orientale della seconda guerra mondiale. La battaglia ebbe origine dal violento attacco sferrato dalle divisioni sovietiche lungo il corso del Don tenuto dalle truppe italiane; inizialmente alcuni reparti dell'8ª Armata furono messi in difficoltà e cedettero importanti teste di ponte sulla sponda occidentale del fiume, a Serafimovič e a Verčne Mamon; si verificarono anche cedimenti e fenomeni di panico tra i reparti della 2ª Divisione fanteria "Sforzesca", confermando i timori tedeschi sulla scarsa saldezza delle forze italiane. In un secondo momento, con l'afflusso di unità militari (3ª Divisione Celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta", Savoia Cavalleria, Battaglione Monte Cervino, 5ª Divisione fanteria "Cosseria") a copertura della falla e a difesa della 9ª Divisione fanteria "Pasubio" e della 3ª Divisione fanteria "Ravenna", i reparti italiani si batterono bene e riuscirono, pur senza riconquistare tutte le posizioni perdute, a frenare l'avanzata nemica.

La battaglia ebbe importanti conseguenze sul piano strategico: proprio dalle posizioni raggiunte in agosto l'Armata Rossa avrebbe scatenato le sue grandi offensive invernali (operazione Urano e operazione Piccolo Saturno), ottenendo una vittoria decisiva. Inoltre, a causa del cedimento iniziale, si sviluppò un'accesa polemica sulle responsabilità tra i comandi tedeschi e italiani che contribuì a deprimere il morale dei soldati dell'ARMIR e indebolì ulteriormente la reciproca fiducia tra gli alleati principali dell'Asse.

  1. ^ Valori 1951,  p. 473.

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