Prima crociata

Prima crociata
parte delle crociate
Miniatura del XIV secolo raffigurante l'assedio di Gerusalemme. Goffredo di Buglione utilizza una torre d'assedio per assaltare le mura.
Data10961099
LuogoAsia Minore, Levante, Palestina
Casus belli
EsitoDecisiva vittoria dei crociati
Modifiche territorialiI crociati conquistano l'Anatolia e il Levante e fondano il Regno di Gerusalemme e gli Stati crociati
Schieramenti
Comandanti
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La prima crociata (1096-1099) fu la prima di una serie di spedizioni armate, chiamate crociate, che tentarono di conquistare Gerusalemme e la Terra santa, invocata da papa Urbano II nel corso di un'omelia tenuta durante il Concilio di Clermont nel 1095. Essa iniziò come un vasto pellegrinaggio armato della cristianità occidentale obbediente alla Chiesa di Roma per riconquistare la Terra santa, caduta sotto il controllo dei musulmani durante la prima espansione islamica avvenuta nel corso del califfato di ʿOmar ibn al-Khaṭṭāb (r. 634-644). La crociata terminò nel 1099 con la presa di Gerusalemme.

La formazione dell'idea di crociata era connessa allo sviluppo dei pellegrinaggi e della sua componente escatologica, ma si lega a precisi fattori geopolitici ed in particolare all'avanzata dei Selgiuchidi a danno dei Fatimidi in Palestina e dei Bizantini in Anatolia, tanto che l'imperatore bizantino Alessio I Comneno si rivolse al pontefice e ai governanti occidentali affinché lo aiutassero a respingere gli invasori turchi[1]. Come risposta, Urbano II convocò il Concilio di Clermont e, il 25 novembre, dichiarò ufficialmente la crociata con l'obiettivo di conquistare Gerusalemme dopo 462 anni di dominio islamico.

La crociata ufficiale condotta da molti principi europei venne preceduta da una crociata popolare non ufficiale, in cui un certo numero di contadini, che avevano accolto con entusiasmo l'appello a liberare Gerusalemme di Pietro l'Eremita, ma che erano guidati dal conte Emich von Leiningen e da due devoti di cui si sa molto poco, Volkmar e Gottshalk, compirono in varie città tedesche e a Praga massacri tra la popolazione ebraica, in Renania specialmente, prima di arrivare in Anatolia (ma Emich tornò subito dopo nei suoi feudi), venendo pesantemente sgominati nel loro cammino dall'esercito ungherese di re Colomanno e, una volta giunti in Asia Minore, dai musulmani selgiuchidi sotto le mura di Nicea. Nel 1096, la crociata ufficiale, a cui parteciparono molti nobili cattolici europei come Raimondo di Tolosa, Goffredo di Buglione, Boemondo di Taranto, Baldovino delle Fiandre, Roberto di Normandia, Ugo di Vermandois, Stefano II di Blois, Roberto di Fiandra e Tancredi d'Altavilla, nonché abili comandanti come Guglielmo Embriaco, iniziò il viaggio verso il Vicino Oriente. Durante la spedizione, la nobiltà, i cavalieri, i contadini e i servi provenienti da molte regioni dell'Europa occidentale viaggiarono via terra e via mare, raggiungendo prima Costantinopoli e poi Gerusalemme. I crociati presero Nicea nel 1097 e conquistarono Antiochia l'anno successivo. I crociati fecero il loro arrivo a Gerusalemme e la misero sotto assedio, conquistandola nel luglio del 1099.

In seguito alle loro conquiste, i crociati fondarono gli stati crociati: il Regno di Gerusalemme, la Contea di Tripoli, il Principato di Antiochia e la Contea di Edessa. Ciò fu contrario al volere dei Bizantini dell'Oriente cristiano, che si aspettavano la restituzione delle terre strappate ai musulmani. Dopo la ripresa di Gerusalemme, la maggior parte dei crociati considerò concluso il proprio pellegrinaggio e fece ritorno a casa. Ciò lasciò i regni cristiani e greci vulnerabili dagli attacchi dei musulmani, che miravano a riconquistare quelle terre.

  1. ^ Perta, 2019, p. 222.

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