Primo trionfo decretato dal popolo romano

Il primo trionfo decretato dal popolo romano venne deciso nel 449 a.C.

Da soli tre anni Roma si era liberata dall'oppressione dei Decemviri che, eletti per emanare le leggi - dette poi delle dodici tavole -, si aggrapparono al potere venendone scacciati solo per l'esagerata libidine di Appio Claudio.

Sotto l'imperio del secondo decemvirato l'esercito romano aveva combattuto svogliatamente (anzi spesso non aveva neppure combattuto) contro i nemici che circondavano l'Urbe. In particolare il renitente esercito aveva volto le spalle ai Sabini, cosa che fece credere alle popolazioni circostanti che Roma fosse sul punto di cadere in una involuzione politica e militare che l'avrebbe resa debolissima e quindi attaccabile con una discreta speranza di vittoria.

Il suicidio di Appio Claudio e di Spurio Oppio mise fine all'oppressione dei Decemviri sulla plebe ma instillò nel patriziato romano il timore che la plebe stessa potesse lanciarsi in una serie di vendette di massa di segno opposto. Per fortuna, e per merito dei consoli e di Marco Duilio, gli eventi non precipitarono. L'esercito romano, che già era sceso in campo contro i nemici esterni ma con risultati preoccupanti, fu nuovamente portato alla guerra; Lucio Valerio Potito partì contro le forze di Equi e Volsci uniti, mentre Marco Orazio Barbato fu inviato a fronteggiare i Sabini; tutti popoli che, approfittando della debolezza politica dell'Urbe, erano scesi in campo.


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