Produzione paritaria

La produzione paritaria basata su beni comuni, dall'inglese Commons-based peer production (CBPP), è il nome di un modello produttivo inizialmente descritto nel saggio Wikinomics di Don Tapscott e Anthony D. Williams, e poi teorizzato dall'economista Yochai Benkler della Scuola di legge di Harvard[1], per descrivere una pratica socio-economico di produzione nel quale numerose di persone operano guidate dal principio della cooperazione, tramite la rete, questi i progetti hanno una organizzazione gerarchica meno rigida e più informale rispetto ai modelli di business tradizionali.

Una delle più importanti caratteristiche della produzione paritaria basata su beni comuni, è che la sua finalità non è a scopo di lucro.[2] e spesso i progetti non prevedono un compenso per i loro collaboratori. Ad esempio, la condivisione gratuita su di un file STL per la progettazione di un qualsiasi oggetto, permette a chiunque abbia un accesso ad internet e a una stampante 3-D di replicarlo digitalmente, risparmiando sul costo del progetto.[3]

  1. ^ (EN) Steven Johnson, The Internet? We Built That, in The New York Times, 21 settembre 2012. URL consultato il 23 aprile 2021.
  2. ^ (EN) Dariusz Jemielniak e Aleksandra Przegalinska, Collaborative Society, MIT Press, 18 febbraio 2020, ISBN 978-0-262-35645-9. URL consultato il 23 aprile 2021.
  3. ^ (EN) Emily E. Petersen e Joshua Pearce, Emergence of Home Manufacturing in the Developed World: Return on Investment for Open-Source 3-D Printers, in Technologies, vol. 5, n. 1, 2017/3, p. 7, DOI:10.3390/technologies5010007. URL consultato il 23 aprile 2021.

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