In linguistica, il pronome (dal latino pro-nomen, "al posto del nome")[1] è una parte variabile del discorso che svolge le seguenti funzioni:
- sostituire una parte del testo precedente (anafora);
- sostituire una parte del testo successivo (catafora);
- riferirsi a un elemento del contesto in cui si svolge il discorso, che viene sottinteso (deissi).
Data questa natura, per interpretare un pronome occorre fare riferimento rispettivamente al cotesto (o contesto linguistico) o al contesto.
Il pronome, come mostra l'etimologia del termine, fa le veci del nome; può però sostituire anche un'altra parte del discorso o un intero brano della frase. Si vedano gli esempi sottostanti:
- "Ho visto Aurora e le ho detto di non preoccuparsi per me". In questo caso, il pronome le sostituisce Aurora, che è un nome.
- "Ti credevo intelligente, ma non lo sei". In questo caso, il pronome lo sostituisce intelligente, che è un aggettivo.
- "Invece del mio profumo ho preso il tuo, che è più gradevole". In questo caso, che sostituisce tuo, che è un pronome.
- "Marta mi ha telefonato e questo mi ha fatto molto piacere". In questo caso il pronome questo sostituisce la proposizione Il fatto che Marta mi abbia telefonato.
- ^ Talvolta indicato anche come sostituente. Si veda: Federico Roncoroni, Grammatica essenziale della lingua italiana, Mondadori, 2005, ISBN 978-88-04-54746-4 (pagina 88).