A partire dalla seconda metà del Novecento, l'espressione psicologia popolare ha assunto un ruolo importante nelle scienze cognitive, e in filosofia della mente, sebbene il significato di volta in volta attribuitole non è discernibile in maniera univoca dalla letteratura scientifica.
Nonostante l'ambiguità semantica, il senso dell'espressione è collegato, in sostanza, alla capacità cognitiva, innata e naturale, che permette di intuire gli stati mentali degli altri, di comprendere il significato dei comportamenti altrui, fino a prevedere, in questo modo, le azioni di altre persone. Si tratta, quindi, di una competenza cognitiva che è alla base delle capacità di agire e interagire socialmente, e quindi elemento su cui si fonda la stessa dimensione sociale dell'esperienza umana.
La varietà di accezioni si riflette anche nelle espressioni usate in alternativa, come, ad esempio, psicologia ingenua, psicologia naïve, psicologia quotidiana, psicologia di senso comune.