Quenya

Quenya
Creato daJ. R. R. Tolkien dal 1912/1913 al 1973
ContestoMondo immaginario di Arda (popoli noldor, vanyar, valar e dunedain)
Altre informazioni
ScritturaTengwar, sarati, alfabeto latino
TipoSVO (ordine non obbligatorio), agglutinante, flessiva
Tassonomia
FilogenesiLingue artificiali
 Lingue artistiche
  Linguaggi di Arda
   Elfico primitivo
    Eldarin comune
     Quenya
Statuto ufficiale
Regolato danessuna regolazione ufficiale
Codici di classificazione
ISO 639-3qya (EN)
Linguist Listqya (EN)
Glottologquen1234 (EN)
Estratto in lingua
Il Padre nostro
Átaremma, Padre nostro in quenya e tengwar
Traslitterazione
Átaremma i ëa han ëa·
na aire Esselya
Aranielya na tuluva
na care Indómelya cemende tambe Erumande:
ámen anta síra ilaurëa massamma·
ar ámen apsene úcaremmar
sív' emme apsenet tien i úcarer emmen.
Álame tulya úsahtienna
mal áme etelehta ulcullo:
násie:

Il quenya (AFI: /ˈkwɛnja/;[1] in tengwar ) è una lingua artificiale di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Denominato qenya fino alla seconda metà degli anni quaranta,[2] venne sviluppato ininterrottamente a partire dal 1912 fino alla morte del suo creatore.

Parlato dalle razze elfiche dei noldor e dei vanyar, che raggiunsero Valinor e poi migrarono verso la Terra di Mezzo, il quenya è un idioma fittizio ma grammaticalmente e storicamente realistico. Originario di Aman, sarebbe poi stato sviluppato dagli eldar sulla base di una lingua precedente, denominata eldarin comune, mantenendo ancora tutte le caratteristiche principali del primo linguaggio elfico.[3]

Quest'idioma, come gli altri linguaggi ideati da Tolkien, è il risultato di processi linguistici "graduali" comuni a tutte le lingue elfiche, con le quali infatti condivide buona parte del lessico, della grammatica e della fonologia.[4] Fuori da Aman questa lingua, nonostante la sua "fama" di lingua letteraria,[5] venne presto soppiantata dal sindarin, rimanendo in uso solo presso i più colti o come lingua scritta.[6]

Essendo stata creata puramente per scopi artistici, questa lingua non ha tuttora regolazioni ufficiali, nonostante ci siano molte fonti e siti considerati autorevoli dagli esperti e dagli appassionati della lingua. Tuttavia buona parte del lavoro svolto da Tolkien è inedito.

Da un punto di vista grammaticale la lingua ha un complesso sistema flessivo, ispirato principalmente al finlandese,[7] e un gran numero di affissi e prefissi. Da un punto di vista fonetico, invece, la lingua è molto simile al latino e alle lingue romanze, in particolare lo spagnolo e l'italiano.[8]

  1. ^ Parma Eldalamberon n. 19, p. 74 dedicato alla fonologia del quenya: Il suono quenya corrisponde al suono di new in inglese moderno". In quenya la sillaba "ny" è una combinazione di consonanti, p. 81.
  2. ^ Parma Eldalamberon n. 14, p. 136, 2003.
  3. ^ Helge Fauskanger, Elfico primordiale - dove tutto ebbe inizio - quenya primordiale, su ardalambion.immaginario.net. URL consultato il 30 aprile 2012.
  4. ^ Helge Fauskanger e Gianluca Comastri, Il vizio non troppo segreto di Tolkien - Le tecniche di Tolkien, su ardalambion.immaginario.net. URL consultato il 1º maggio 2012.
  5. ^ Uno degli altri nomi per designare la lingua era parmaquesta o parmalambë ovvero "lingua letteraria" (da parma "libro" e questa o lambë "lingua, idioma") ( Helge Fauskanger, quenya - Designazioni del Linguaggio, su ardalambion.immaginario.net. URL consultato il 10 gennaio 2012.) e Tolkien si riferì più volte al quenya come "latino elfico" (La realtà in trasparenza, p. 176)
  6. ^ Helge Fauskanger, Quenya - l'Antica Lingua - Storia interna, su ardalambion.immaginario.net. URL consultato il 4 febbraio 2012.
  7. ^ Harri Perälä e Gianluca Comastri, Gli Alti Elfi sono Ugro-Finnici?, su eldalie.com. URL consultato il 17 febbraio 2012.
  8. ^ Helge Fauskanger, quenya - L'Antica Lingua - Storia esterna, su ardalambion.immaginario.net. URL consultato il 22 febbraio 2012.

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