Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?

Roma: Cicerone denuncia Catilina, affresco di Cesare Maccari a Palazzo Madama che raffigura Cicerone contro Catilina

La locuzione latina Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?, tradotta letteralmente, significa «Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?».[1]

L'invettiva prosegue con le parole: «Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?»: «Quanto a lungo ancora codesta tua follia si prenderà gioco di noi? Fino a che punto si spingerà [la tua] sfrenata audacia?».[1]

  1. ^ a b Cicerone, Oratio in Catilinam prima, 1, 1.

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