Ramses II

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Ramses II
detto "il Grande"
Frammento di un colosso di Ramses II, soprannominato Giovane Memnone. British Museum, Londra.
Signore dell'Alto e del Basso Egitto
In carica1279 a.C.1213 a.C. o 1212 a.C.
Incoronazione31 maggio 1279 a.C.[N 1][1]
PredecessoreSeti I
Eredeprincipe Amonherkhepshef
(1º–25º anno di regno[2])
principe Ramses
(25º–50º anno di regno[3])
principe Khaemuaset
(50º–55º anno di regno[4])
principe Merenptah
(55º–67º anno di regno[5])
SuccessoreMerenptah
Nascita1303 a.C. circa
MortePi-Ramses, luglio/agosto 1212 a.C. o 1213 a.C.[6][7]
SepolturaKV7[8], poi KV17[9], infine DB320[10]
Luogo di sepolturaValle dei Re, poi Deir el-Bahri
DinastiaXIX dinastia egizia
PadreSeti I
MadreTuia
ConiugiNefertari
Isinofret
Maathorneferura
Meritamon
Bintanath
Henutmira
Nebettaui
molte altre mogli secondarie, principesse straniere e concubine[11] (vedi sotto)
FigliAmonherkhepshef
Ramses
Pareheruenemef
Khaemuaset
Merenptah
Bintanath
Meritamon
Nebettaui
Isinofret II
Henuttaui e molti altri (tra 48 e 50 figli maschi; tra 40 e 53 figlie. Vedi Figli di Ramses II)
ReligioneReligione egizia
(GRC)

«Εἰ δέ τις εἰδέναι βούλεται πηλίκος εἰμὶ καὶ ποῦ κεῖμαι, νικάτω τι τῶν ἐμῶν ἔργων.»

(IT)

«Se qualcuno vuole sapere quanto grande io sia e dove giaccio, superi qualcuna delle mie imprese.»

Ramses II (per intero in egizio: Usermaatra Setepenra Ramess(u) Meriamon[13]; 1303 a.C.Pi-Ramses, luglio/agosto 1213 o 1212 a.C.[6][7]) è stato un faraone egizio, il terzo della XIX dinastia. Regnò dal 31 maggio 1279 a.C.[N 1][1] al luglio o agosto del 1213 (o 1212) a.C.[7].

Noto anche come Ramesse II, Ramsete II e Ramses il Grande[14] e in greco come Osimandia (in greco antico: Ὀσυμανδύας?, Osymandyas[15]), è spesso ricordato come il più grande, potente e celebrato faraone dell'impero egizio[16][17][18]. A causa della durata eccezionale del suo regno (quasi un settantennio: considerando però la sua associazione al trono quando il padre era ancora in vita[N 2], giunse a 75 anni di governo effettivo del Paese[19]), che l'egittologo britannico Kenneth Kitchen ha paragonato a quello della regina Vittoria del Regno Unito[20], nell'egittologia è invalsa la tradizione di assegnare il suo nome all'intero periodo della sua dinastia ("epoca/periodo/stile ramesside")[21][22]:

«[Il suo regno] contrassegnò un'epoca e fu caratterizzato nel suo corso sia da eventi politici eccezionali, sia da uno stile ben definito nelle arti e nei monumenti, venuto in auge dopo un'epoca più raffinata ed elegante. Lo stile "ramesside" e quello "vittoriano" si impressero entrambi per l'eterno nella storia delle rispettive nazioni[20]

Mentre l'egittologo francese Pierre Montet ha così commentato la vita di Ramses II:

«Ha ben meritato d'essere chiamato grande. Avendo fatto prova nella battaglia di Qadeš d'un coraggio straordinario, è entrato ancora in vita nella leggenda. Tutta la sua vita ha esercitato coscienziosamente il mestiere di re. Il suo egoismo mostruoso era temperato dalla bontà di cui hanno beneficato i suoi soldati, i suoi artisti, i membri della sua famiglia e si può perfino dire l'insieme dei suoi sudditi.»

Ebbe modo di celebrare, nel corso del suo regno, ben 14 giubilei sed, il primo dei quali coincideva con il trentesimo anniversario di regno del sovrano e da lì in poi ogni tre anni: più di ogni altro re d'Egitto[24]. Fece costruire numerosissimi monumenti in tutto il Paese e incidere i propri nomi su altrettante opere dei suoi predecessori: una tale quantità di oggetti d'arte, colossi, iscrizioni ed elementi architettonici fa sì che Ramses II sia attestato in praticamente ogni collezione di antichità egizie nel mondo[25]: anche per questo, è probabilmente il più conosciuto dei faraoni[26][27]. Fondò una nuova capitale, Pi-Ramses ("Dimora di Ramses"), nel delta del Nilo. Combatté a nord contro gli Ittiti e quindi a sud contro i Nubiani, assicurando il predominio dell'Egitto sulla Nubia e i suoi giacimenti auriferi; in questa colonia dell'impero egizio fece inoltre costruire sei templi: celeberrimi quelli di Abu Simbel[28][29]. Dopo la battaglia di Qadeš, combattuta presso l'Oronte nel 5º anno del suo regno contro l'esercito del sovrano ittita Muwatalli II, la frontiera dell'Egitto venne ivi definitivamente stabilita[30]. La pace fra le due potenze (le quali si spartirono le colonie siro-palestinesi) venne sancita nel 21º anno di regno del faraone tramite un trattato di pace pervenutoci quasi interamente[31]: ebbe così inizio un periodo di forte stabilità per la regione, suggellato dal matrimonio di Ramses II con due principesse ittite[32]. Morì all'età, sorprendente per la sua epoca, di 90 o 91 anni[1][33] e fu sepolto in una grande tomba della Valle dei Re[34][35]. Il suo corpo fu poi traslato in un nascondiglio di mummie regali e ivi scoperto nel 1881[36]; si trova al Museo della Civiltà Egizia. Alcuni considerarono Ramses II come il faraone che si sarebbe opposto a Mosè nei fatti narrati dal Libro dell'Esodo[37]; da altri invece è ritenuto il "Faraone dell'oppressione", ossia il padre di quel faraone con cui Mosè si sarebbe scontrato, e che quindi sarebbe il successore Merenptah[38]. D'altro canto, non esiste alcuna prova archeologica che Ramses II sia stato l'uno o l'altro faraone, né il suo nome viene menzionato nella Torah[39][40][41]. Nelle fonti greche compare invece con il nome di "Ozymandias"[15], corruzione di parte del suo praenomen "Usermaatra Setepenra", che significa "Potente è la giustizia (Maat) di Ra-Eletto di Ra".


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  1. ^ a b c Brand 2000, pp. 302-5.
  2. ^ Dodson, Hilton 2004, p. 170.
  3. ^ Dodson, Hilton 2004, p. 173.
  4. ^ Dodson, Hilton 2004, p. 171.
  5. ^ Dodson, Hilton 2004, pp. 171-2.
  6. ^ a b Clauss 2011, p. 26.
  7. ^ a b c Kitchen 1994, pp. 290-1.
  8. ^ KV7, su thebanmappingproject.com. URL consultato il 7 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2016).
  9. ^ Desroches Noblecourt 1997 pp. 23–4.
  10. ^ Nicholas Reeves & Richard Wilkinson, The complete Valley of the Kings, New York, Thames & Hudson, 2000, ISBN 0-500-05080-5. p. 143.
  11. ^ Kitchen 1994, pp. 155-8.
  12. ^ Diodore de Sicile, Bibliothèque Historique, Livre I. Introduction générale par François Chamoux et Pierre Bertrac. Texte établi par Pierre Bertrac et traduit par Yvonne Verneère, Belles Lettres, Paris 1993, p. 202.
  13. ^ Secco, Livio, Dizionario egizio-italiano italiano-egizio, Roma, Aracne, 2007, ISBN 978-88-548-1439-4.
  14. ^ Champollion, Jacq 1998.
  15. ^ a b Diodoro Siculo, Bibliotheca historica 1, 47, 4.
  16. ^ Kitchen 1994, pp. 319-40.
  17. ^ Ramesses II, in Ancient History Encyclopedia. URL consultato il 19 marzo 2017.
  18. ^ Putnam, James. An introduction to Egyptology, Crescent, 1990.
  19. ^ Kitchen 1994, pp. 44–5, 290.
  20. ^ a b Kitchen 1994, p. 318.
  21. ^ Kitchen 1969–1990.
  22. ^ Ramesside Period, su anthropology.msu.edu.
  23. ^ Bresciani 2012, pp. 12-3.
  24. ^ O'Connor, David; Eric Cline (1998). Amenhotep III: Perspectives on his reign. University of Michigan Press. p. 16.
  25. ^ Ceram.
  26. ^ Il re Ramesse II, su museoegizio.it, Museo egizio di Torino. URL consultato il 18 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2012).
  27. ^ Grimal 1990, p. 326.
  28. ^ Louis A. Christophe, Abu Simbel, Einaudi, Torino 1970.
  29. ^ Desroches Noblecourt 1997, pp. 181-91.
  30. ^ Cavillier 2006.
  31. ^ Langdon, Gardiner 1920.
  32. ^ Pernigotti 2010, pp. 36-49.
  33. ^ von Beckerath 1997, pp. 108, 190.
  34. ^ Kitchen 1994, pp. 295-301.
  35. ^ Tomba KV7, su ourworld.compuserve.com (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2007).
  36. ^ Kitchen 1994, p. 317.
  37. ^ Kitchen 1994, pp. 100-3.
  38. ^ Vandenberg 1980, pp. 276–89, 294–313.
  39. ^ Kitchen 1994, p. 328.
  40. ^ Obsomer 2012, p. 560.
  41. ^ Meyers, Carol (2005). Exodus. Cambridge University Press. ISBN 9780521002912. pp. 5-6.

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