Rapporto tra musica e informatica

Il rapporto tra musica e informatica è relativamente recente. Fino agli anni ottanta del XX secolo la musica veniva registrata su supporti per macchine analogiche. Inizialmente esisteva il disco in vinile, poi ci fu l'avvento dei nastri magnetici conosciuti come cassette musicali. Le macchine analogiche non facevano altro che leggere i segnali di questi supporti. Facendo un esempio le cassette erano lette da una testina che interpretando le variazioni del campo magnetico del nastro, lo trasformavano in musica.

Negli anni ottanta la svolta: nasce la musica digitale o meglio su supporto digitale, il "CD" (più correttamente "Compact Disc") formato da microfori letti da un raggio laser. La differenza tra i precedenti supporti sta proprio nel tipo di lettura non più analogica ma digitale (quindi numerica). I lettori CD leggono numeri ed essendo molto più precisi dei solchi di un disco in vinile, chiaramente si è riusciti ad ottenere una qualità audio eccezionale. Con il CD nasce anche il rapporto tra musica e informatica dato che i computer sono appunto calcolatori e i numeri rappresentano la loro forma di ragionamento.

La musica (o meglio il fare e il consumare musica) e l'informatica hanno quindi avuto negli ultimi anni uno sviluppo per certi versi tanto sensazionale quanto parallelo: l'interazione è andata sempre più sviluppandosi e raffinandosi. Con l'avvento della musica elettronica i sintetizzatori insieme ai registratori multitraccia costituiscono dei veri e propri studi di registrazione virtuali.

Il software di sintesi - con l'aiuto ad esempio delle tecnologie plug-in VST - ha trascinato la musica in una nuova era. La registrazione digitale è ormai la base della campionatura e del remix, senza nulla togliere alla creatività e all'ingegno dell'uomo, permettendo inoltre il superamento dei limiti psicofisici legati all'esecuzione materiale (dal vivo) degli strumenti musicali ordinari adottati.


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