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Caratteri morfologici differenti in sei individui umani (da sinistra in alto: hausa, asiatico, yali, sciamano amazzonico, islandese, boscimano). Le screditate teorie razziali assumevano la morfologia a base delle proprie classificazioni, ma con risultati contraddittori, tanto da catalogare volta a volta un numero assai variabile di «razze» (da 3 a 107).[1]
La razza è una categorizzazione degli esseri umani basata su differenze fisiche o sociali, condivise in gruppi generalmente visti come distinti all'interno di una data società.[2] La scienza moderna (in particolare dagli anni '30 del 1900) considera il concetto di razza come un costrutto antiscientifico, dal momento che la definizione razza non ha alcun significato o motivazione biologici né genetici.[3][4][5] Il concetto di razza è stato tuttavia storicamente impiegato ed è il presupposto fondamentale per il razzismo, ovvero la convinzione che gli esseri umani possano essere divisi in base alla superiorità di una razza rispetto a un'altra.
^ John Barnshaw, Race, in Richard T. Schaefer (a cura di), Encyclopedia of Race, Ethnicity, and Society, vol. 1, SAGE Publications, 2008, pp. 1091–3, ISBN978-1-45-226586-5.