Regno d'Ungheria | |
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Il Regno d'Ungheria nel 1190 | |
Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | Magyar Királyság |
Lingue ufficiali | latino, ungherese |
Lingue parlate | ungherese, latino, tedesco ed altre[nota 1] |
Capitale | Esztergom (1000–1256) Buda (1256–1536) |
Dipendenze | Regno di Croazia (in unione personale) Voivodato di Valacchia Voivodato di Moldavia |
Politica | |
Forma di Stato | Monarchia |
Forma di governo | Monarchia assoluta |
Re d'Ungheria, Croazia e Dalmazia | elenco |
Nascita | 1000 (per tradizione) con Stefano I d'Ungheria |
Causa | incoronazione di re Stefano I |
Fine | 1538 con Luigi II d'Ungheria |
Causa | passaggio dell'Ungheria ai possedimenti degli Asburgo sulla base del Trattato di Gran Varadino |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Europa orientale |
Territorio originale | Ungheria |
Massima estensione | 220.000 km2 nel 1200[1] |
Popolazione | 2.000.000 nel 1200 |
Economia | |
Risorse | oro, argento, sale |
Commerci con | Sacro Romano Impero, Regno di Polonia, Regno di Boemia |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Cattolicesimo |
Religione di Stato | Cattolicesimo |
Religioni minoritarie | Cristianesimo ortodosso, Ebraismo, Islam |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Principato d'Ungheria |
Succeduto da | Ungheria reale Regno dell'Ungheria orientale Ungheria ottomana |
Ora parte di | Austria Bosnia ed Erzegovina Croazia Ungheria Polonia Romania Serbia Slovacchia Slovenia Ucraina |
Il Regno d'Ungheria fu l'entità statale costituita in una vasta porzione dell'Europa centrale dagli ungheresi ed esistita dall'anno 1000 o 1001 (incoronazione di re Stefano I) fino al 1538 (firma del trattato di Gran Varadino).
Subentrata al principato prima esistente, la nuova realtà politica vide il suo primo sovrano rafforzare l'autorità centrale e imporre il cristianesimo come religione di Stato in tutto il suo territorio. Anche se le fonti scritte enfatizzano il ruolo giocato da cavalieri e da monaci missionari tedeschi e italiani nel processo, una parte significativa del vocabolario ungherese per l'agricoltura, la religione e l'amministrazione dello stato venne preso dalle lingue slave. Le guerre civili, le sommosse dei pagani e i continui tentativi del Sacro Romano Impero di espandersi nell'area, resero frammentata l'autorità della nuova monarchia. La posizione si stabilizzò sotto Ladislao I (1077-1095) e Colomanno (1095-1116). Questi occuparono la Croazia e la Dalmazia, ma entrambi i reami vennero mantenuti autonomi: al contempo, continuò a susseguirsi un processo demografico che rese etnicamente variegato il regno.
Ricco di terre da coltivare e di argento, oro e depositi salini, il regno divenne l'obiettivo preferito dei coloni dell'Europa occidentale. Il loro arrivo contribuì allo sviluppo di Esztergom, Székesfehérvár e molti altri insediamenti. Situata sul crocevia di importanti strade internazionali, l'Ungheria risentiva di diverse culture. Architetture romaniche, gotiche e rinascimentali si avvicendavano sul suo territorio così come opere letterarie latine, cattoliche, ortodosse e addirittura islamiche o non cristiane. Il latino era la lingua della legislazione, dell'amministrazione e della giustizia, ma coesisteva in Ungheria un «pluralismo linguistico» (János M. Bak)[2] che contribuì alla sopravvivenza di diverse lingue, tra cui la grande varietà dei dialetti slavi.
La predominanza di territori soggetti direttamente al sovrano assicurò in un primo momento ai re d'Ungheria una posizione preminente, ma la successiva alienazione delle terre e l'emergenza di alcuni gruppi di proprietari terrieri minori la mise ben presto in difficoltà. Furono proprio questi aristocratici a costringere Andrea II a concedere la sua Bolla d'Oro del 1222, «uno dei primi esempi di limitazione costituzionale su un monarca europeo».[3]
Il regno ricevette un'ulteriore stoccata dall'invasione mongola del 1241-1242 che portò all'insediamento di gruppi cumani e jassici nelle terre centrali dell'Ungheria e nuovi coloni giunsero dalla Moravia, dalla Polonia e da altri paesi vicini. Dopo un periodo di interregno, il potere reale venne restaurato con Carlo I (1308-1342), membro della casata d'Angiò. Le miniere d'oro e d'argento vennero aperte in gran numero e sul finire del Quattrocento esse già rappresentavano un terzo della produzione mondiale. Il regno raggiunse il picco del suo potere sotto Luigi il Grande (1342–1382) che guidò delle campagne militari contro il Granducato di Lituania, l'Italia meridionale e altri territori circostanti.
L'espansione dell'Impero ottomano raggiunse i confini del regno ungherese durante il governo di Sigismondo di Lussemburgo. Nei decenni successivi il talentuoso comandante János Hunyadi diresse gli scontri con gli ottomani. La sua vittoria a Belgrado nel 1456 stabilizzò la frontiera meridionale del regno per quasi cinquant'anni. Il primo re d'Ungheria senza antenati dinastici fu Mattia Corvino (regno: 1458-1490), che guidò diverse campagne di successo e divenne anche Re di Boemia e Duca d'Austria servendosi della sua Armata nera. Sotto il suo regno, l'Ungheria divenne la prima nazione europea ad adottare lo stile rinascimentale italiano.[4]
I territori del regno decrebbero progressivamente con l'espansione dell'Impero ottomano nel XVI secolo. L'area venne suddivisa in due parti nel 1538 secondo il trattato di Gran Varadino e per via dell'occupazione ottomana nel 1541 il paese venne suddiviso ulteriormente in tre parti: una porzione centrale occupata dall'Impero ottomano col nome di Eyalet di Budin, una parte ad occidente chiamata Ungheria Reale ove i nobili locali elessero a loro re l'imperatore Ferdinando I d'Asburgo nella speranza di espellere i Turchi e riconquistare il regno ungherese riunendolo, e un Regno dell'Ungheria orientale indipendente che verrà però poi unito al Principato di Transilvania.
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