Regno di Palmira | |
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Dati amministrativi | |
Lingue ufficiali | latino |
Lingue parlate | aramaico, greco, arabo, |
Capitale | Palmira |
Politica | |
Forma di governo | monarchia |
Nascita | 267/268 con Zenobia |
Causa | morte di Odenato |
Fine | 272 con Zenobia e Vaballato |
Causa | Assedio di Palmira e cattura di Zenobia |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | limes orientale ed Egitto |
Territorio originale | Palmira e circondario |
Economia | |
Valuta | propria |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Impero romano (Gallieno) |
Succeduto da | Impero romano (Aureliano) |
Il regno di Palmira, con capitale Palmira (l'attuale Tadmor in Siria), fu uno dei territori periferici dell'Impero romano che giunse a costituirsi come un vero e proprio Stato secessionista, in seguito alle rivolte militari che caratterizzarono la crisi del III secolo.
La regina Zenobia prese il potere su Palmira nel 267 e trasformò il suo Stato in una monarchia indipendente: si sottrasse al controllo di Roma, si autoproclamò Augusta, si attribuì il titolo divino Discendente di Cleopatra e nominò suo figlio Vaballato Augusto.
Attuò una politica ostile all'Impero romano e favorevole ai Persiani di Sapore I, lanciando il suo esercito, guidato dal capace generale Zabdas, alla conquista dei territori soggetti ai romani; accrebbe i propri domini con l'occupazione dell'Egitto, della Bitinia, della Siria e di una parte di Asia Minore ed Arabia.
La città di Palmira, oasi lungo la via carovaniera che metteva in contatto l'oriente partico con i porti del Mediterraneo, aveva sviluppato la propria fortuna commerciale sulla neutralità tra i due imperi, spesso in lotta tra loro.
L'oasi di Palmira era abitata da ricchi commercianti, già nel I secolo a.C., tanto da spingere Marco Antonio a farvi un'incursione con la cavalleria, che si concluse con un nulla di fatto.