Renato Borruso

«il diritto non è accademia: è vita e, se il suo studio non appassiona, significa che non vi è interesse per le vicende umane»

Renato Borruso (Roma, 28 febbraio 1928Pineto, 26 agosto 2014[1]) è stato un magistrato italiano.

Si deve a lui la teoria secondo la quale

«si può tentare di strutturare ogni atto giuridico, ma in particolare la legge, secondo schemi formali e con l'uso di un thesaurus da poter essere facilmente classificati e soprattutto informatizzati mediante algoritmo»

Teorico di un'informatica vicina ai cittadini e di un linguaggio giuridico aderente alla realtà proprio perché in grado di tradursi in riferimenti diretti e in parole chiave di classificazione sistematica dei precedenti e delle variabili interpretative per dare al giurista una visione completa e ampia dell'oggetto delle sue ricerche. Borruso ha esplorato tutte le problematiche giuridiche dell'informatica formando una generazione di magistrati e di giuristi molto sensibile ed attenta alle evoluzioni della materia.


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