Reparto Corse Alfa Romeo | |
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Stato | Italia |
Fondazione | 1938 a Milano |
Chiusura | 1954, 1996 |
Sede principale | Milano, poi Arese |
Persone chiave | Giuseppe Merosi Giorgio Rimini Vittorio Jano Enzo Ferrari Bartolomeo Costantini Orazio Satta Puliga Carlo Chiti Giorgio Pianta Sergio Limone |
Settore | Automobilistico |
Prodotti | automobili da competizione |
Il Reparto Corse Alfa Romeo è uno dei termini utilizzati per indicare il dipartimento dell'Alfa Romeo che si occupa della progettazione, realizzazione e manutenzione delle vetture da competizione della casa di Arese.[1][2] Attualmente questo distaccamento, noto anche come Alfa Corse e Autodelta a seconda del periodo trattato, non è attivo in quanto nessuna vettura del biscione è impegnata ufficialmente in alcun campionato. Tuttavia durante la sua storia ultracentenaria le Alfa Romeo ufficiali hanno riscosso successi e vittorie praticamente in tutte le categorie sportive automobilistiche, spaziando dal Campionato del Mondo di Formula 1 fino ai rally e ai campionati monomarca. Il suo simbolo è un quadrifoglio verde su campo bianco sin dal 1923, quando venne dipinto da Ugo Sivocci sul cofano della sua vettura come portafortuna prima di vincere la sua prima Targa Florio.[3]
Una peculiarità del reparto corse della casa milanese è aver dato i natali alla Scuderia Ferrari, fondata nel 1929 a Modena dal suo ex pilota Enzo Ferrari per far correre gentleman-driver e piloti professionisti su vetture Alfa Romeo. Addirittura dal 1933 al 1937 compresi la Scuderia Ferrari rappresenta ufficialmente la casa milanese nelle maggiori gare internazionali, proseguendo la tradizione vincente delle Alfa Romeo che, grazie a piloti del calibro di Giuseppe Campari e Tazio Nuvolari, diventano famose come "Le Alfa della Scuderia Ferrari".[4]
La Scuderia del Portello invece, di comune intesa con il Museo Storico Alfa Romeo e il Registro Italiano Alfa Romeo, è un'associazione sportiva che si occupa di portare in gara le vetture da corsa del biscione fuori produzione, di tutte le età e le categorie, nelle gare e nelle rievocazioni storiche loro riservate.[5]