Repubbliche marinare

A sinistra, lo stemma della Marina Militare, in cui compaiono, dall'alto a sinistra e in senso orario, i simboli di Venezia, Genova, Pisa e Amalfi, le repubbliche marinare più note. A destra, una mappa con la localizzazione e gli stemmi di tutte le repubbliche marinare: oltre alle quattro già citate, anche Ancona, Gaeta, Noli, Ragusa.

Le repubbliche marinare sono state alcune città portuali italiane che, a partire dal Medioevo, godettero, grazie alle proprie attività marittime, di autonomia politica e di prosperità economica.

Tale definizione, nata nell'Ottocento, è in genere riferita a quattro città italiane, i cui stemmi sono riportati dal 1947 nelle bandiere della Marina Militare e della Marina Mercantile:[1] Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. Tuttavia, oltre alle quattro più note, sono considerate repubbliche marinare anche Ancona,[2][3] Gaeta,[4][5] Noli[6][7][8] e, in Dalmazia, Ragusa;[9] in certi momenti storici esse ebbero un'importanza non secondaria rispetto ad alcune di quelle più conosciute.

Uniformemente disseminate lungo la penisola italiana, al Nord, al Centro e al Sud, le repubbliche marinare furono importanti non solo per la storia della navigazione e del commercio: oltre a preziose merci altrimenti introvabili in Europa, nei loro porti arrivavano anche nuove idee artistiche e notizie su paesi lontani.

Durante lo scorrere dei secoli, le repubbliche marinare, sia le più note, sia le meno note ma non sempre meno importanti, vissero altalenanti fortune, che misero in luce ora l'una, ora l'altra città. Nel IX e nel X secolo, tale fenomeno ebbe inizio con Amalfi e Gaeta, che presto raggiunsero il loro periodo di massimo splendore. Intanto Venezia iniziava la sua ascesa graduale, mentre le altre città vivevano ancora la lunga gestazione che le avrebbe portate all'autonomia e a dar seguito alla loro vocazione marinara.

Dopo l'XI secolo, Amalfi e Gaeta declinarono rapidamente, mentre Genova e Venezia divennero le repubbliche più potenti, seguite da Pisa, che visse il suo momento più florido nel XIII secolo, e da Ancona e Ragusa, alleate per resistere alla potenza veneziana. Dopo il XIV secolo, mentre Pisa declinava sino a perdere la sua libertà, Venezia e Genova continuarono a dominare la navigazione, seguite da Ragusa e Ancona, che vissero nel XV secolo il loro momento aureo. Nel XVI secolo, con la perdita di autonomia di Ancona, rimasero solo le repubbliche di Venezia, Genova e Ragusa, che vissero ancora momenti di grande splendore sino a metà del Seicento, seguiti da più di un secolo di lenta e dorata decadenza che si concluse con l'invasione napoleonica.

  1. ^ La bandiera della Marina Militare, su marina.difesa.it. URL consultato il 4 ottobre 2013.
  2. ^ Fonti non locali:
    • Dizionari Zanichelli, capitolo Repubbliche marinare Archiviato il 30 gennaio 2020 in Internet Archive.
    • Armando Lodolini 2 (tutto il volume; il capitolo del libro riguardante Ancona è consultabile alla pagina: [1])
    • Ancona, in Enciclopedia dell'arte medievale, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991-2000. URL consultato il 19 ottobre 2013.
    • Marche TCI (Google libri, pp. 88 e 104)
    • Horst Dippel, Costituzioni Degli Stati Italiani (volume 10: Documenti costituzionali di Italia e Malta, parte 1: Ancona-Lucca) edizioni Walter de Gruyter (Germania), 2009 (Google Libri, p. 130)
    • Giuseppe Sandro Mela, Islam: nascita, espansione, involuzione, Roma, Armando Editore, 2005. (Google libri, p. 67) ISBN 978-88-8358-686-6
    • Peris Persi, Conoscere l'Italia, volume Marche, Novara, Istituto Geografico De Agostini, p. 74.
    • Valerio Lugani, Meravigliosa Italia, Enciclopedia delle regioni, volume Marche, Milano, Aristea, p. 44.
    • Guido Piovene, Tuttitalia, Firenze, Novara, Casa Editrice Sansoni & Istituto Geografico De Agostini, 1963, p. 31.
    • Pietro Zampetti, Itinerari dell'Espresso, volume Marche, Roma, Editrice L'Espresso, 1980, pp. 33-34-189.
  3. ^ Fonti locali:
  4. ^ Fonti non locali:
    • (EN) The Editors of Encyclopædia Britannica, Gaeta, su Encyclopædia Britannica, Encyclopædia Britannica, inc., 22 aprile 2011. URL consultato il 6 settembre 2017.
    • Lazio TCI, p. 743
    • Giovanna Bergamaschi, Arte in Italia: guida ai luoghi ed alle opere dell'Italia artistica, Milano, Electa, 1983, p. 243, ISBN 9788843509362.
    • Giuseppe Sandro Mela, Islam: nascita, espansione, involuzione, Roma, Armando Editore, 2005, p. 67, ISBN 978-88-8358-686-6. Ospitato su Google libri.
  5. ^ Fonti locali:
    • La città di Gaeta ha avviato un processo di riconoscimento del suo antico ruolo di repubblica marinara; vedi sito del Comune di Gaeta Archiviato il 13 marzo 2013 in Internet Archive..
    • Patrizia Schiappacasse, Pasquale di Corbo, Vera Liguori Mignano, Le relazioni commerciali tra Genova e Gaeta nel tardo Medioevo volume 1, edito dal Comune di Gaeta, 2001, X..
  6. ^ Per la definizione di piccola:
    • Giovanni Murialdo, Dinamiche territoriali e commerciali nella Noli signorile e comunale..., in: Mauro Darchi, Francesca Bandini, La repubblica di Noli e l'importanza dei porti minori del Mediterraneo nel Medioevo, Firenze, All’Insegna del Giglio (p. 9);
    • Bohun Lynch, The Italian Riviera: Its Scenery, Customs, and Food, with Notes Upon the Martime Alps, Doubleday, Doran, 1927 (p. 159).
  7. ^ Fonti non locali:
    • Repubbliche marinare, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 19 ottobre 2013.
    • AA. VV., Medioevo latino, bollettino bibliografico della cultura europea da Boezio a Erasmo (secoli VI - XV), volume 28, Sismel Edizioni del Galluzzo, 2007, p. 1338.
    • Francesca Bandini, Mauro Darchi (tutto il volume)
    • Michelin / MFPM (alla voce Noli)
    • Anne Conway, Giuliana Manganelli, Liguria: una magica finestra sul Mediterraneo, Vercelli, edizioni White Star, 1999, p. 123, ISBN 978-88-8095-344-9.
    • Aa. Vv., Atti della Reale accademia delle scienze di Torino: Classe di scienze morali, storiche e filologiche, volumi 69-70, edito da Libreria Fratelli Bocca, 1933, p. 40.
    • Aa. Vv., Guida rapida del Touring Club Italiano, volume I, Milano, Touring editore, 1993, p. 180, ISBN 978-88-365-0517-3.
  8. ^ Fonti locali:
    • Giuseppe Gallo, La Repubblica di Genova tra nobili e popolari (1257-1528), Genova, edizioni De Ferrari, 1997, p. 44.
  9. ^ Fonti non locali:
    • Iugoslavia, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
    • Aa. Vv., Ragusa, in Croazia. Zagabria e le città d'arte. Istria, Dalmazia e le isole. I grandi parchi nazionali, Milano, Touring editore, 2004, ISBN 978-88-365-2920-9. (Google libri, p. 129).
    • Jack Kerouac, I vagabondi del Dharma, Milano, Mondadori, 2010, ISBN 978-88-520-1342-3. (Google libri, p. 439).
    • Vesna Pavic, Croazia, guida completa, Firenze, Giunti Editore, 2005, p. 439, ISBN 978-88-09-03419-8. (Google libri, p. 121).
    • Armando Pitassio, Corso introduttivo allo studio della Storia dell'Europa Orientale: dall'antichità a Versailles, Perugia, Morlacchi Editore, 2000, ISBN 978-88-87716-22-1. (Google libri, pp. 98 e 128).
    • Sergio Anselmi e Antonio Di Vittorio, Ragusa e il Mediterraneo: ruolo e funzioni di una repubblica marinara tra Medioevo ed età Moderna, Bari, Cacucci, 1990.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by razib.in