Richard Marx

Richard Marx
Richard Marx nel 2005
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenerePop rock
Periodo di attività musicale1982 – in attività
Album pubblicati21
Studio9
Live4
Raccolte8
Sito ufficiale

Richard Noel Marx (Chicago, 16 settembre 1963) è un cantautore, compositore e produttore discografico statunitense.

Ottiene una serie di enormi successi a cavallo fra gli anni '80 e i '90 con brani come Endless Summer Nights, Hold On to the Nights, Right Here Waiting, Hazard e Now and Forever. Benché la maggior parte dei suoi brani più popolari siano delle ballate, il suo repertorio è in gran parte in stile rock, come è dimostrato dai singoli Don't Mean Nothing, Should've Known Better, Satisfied , Take This Heart e Angelia. È stato il primo cantante a piazzare i primi sette singoli della sua carriera nella top 5 della Billboard Hot 100[1]. Ha venduto più di 30 milioni di copie nel mondo.[1]

Marx è anche celebre per aver scritto brani per importanti artisti come Julio Iglesias, Michael Bolton, Keith Urban, LeAnn Rimes, Barry Manilow, Barbra Streisand, Kenny Loggins, Vixen, Luther Vandross, 'N Sync, Olivia Newton-John, Sarah Brightman e Laura Pausini. Con il brano Dance With My Father eseguito da Luther Vandross vinse il Grammy Awards.[2]

Marx è stato sposato dal 1989 al 2014 con la ballerina, attrice e cantante Cynthia Rhodes, da cui ha avuto tre figli: Brandon, Lucas e Jesse. La coppia ha divorziato dopo 25 anni di matrimonio. Dal 2015 è sposato con la modella e conduttrice televisiva cubana Daisy Fuentes

Le principali influenze musicali di Marx sono Sam Cooke e Elvis Presley, oltre a Donny Hathaway, Steven Tyler, Elton John, Kenny Loggins, Peter Gabriel, Daniel Lanois, Annie Lennox, gli U2, Dave Grusin, John Farnham, Billy Joel, Rod Stewart, gli Eagles, Luther Vandross, Earth, Wind & Fire e Gladys Knight.[3]

  1. ^ a b Yamaha Announces Incredible Lineup for 2007 Dealer Concert, su yamaha.com, Yamaha. URL consultato il 9 aprile 2007.
  2. ^ Gary Eskow, Richard Marx, su mixonline.com, Mixonline, 1º settembre 2004 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011).
  3. ^ Influences, su myspace.com, Myspace/Richard Marx. URL consultato il 25 novembre 2008.

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