Riunificazione tedesca

Variazioni territoriali dal 1949 al 1990:
-fascia più alta, da sinistra a destra: la Saarland, la Germania Ovest, Berlino, la Germania Est;
-fascia di mezzo: la Saarland riunito alla Germania Ovest;
-fascia più bassa: la Germania riunificata.

La riunificazione tedesca (Deutsche Wiedervereinigung) è stato il processo di riconquista dell'unità nazionale da parte della Germania, che al termine della seconda guerra mondiale, conclusasi con la sconfitta del Terzo Reich, era stata divisa in due Stati dalle potenze alleate. Si parla di "riunificazione" in relazione al più antico processo di "unificazione tedesca" (Deutsche Einigung) che portò alla costituzione dello Stato tedesco nel 1871.

La riunificazione tedesca avvenne il 3 ottobre 1990, quando i territori della Repubblica Democratica Tedesca (RDT, comunemente chiamata "Germania Est" in italiano; Deutsche Demokratische Republik, o DDR, in tedesco) vennero incorporati nell'allora "Germania Ovest" (in tedesco denominata ufficialmente Bundesrepublik Deutschland o BRD; in italiano Repubblica Federale Tedesca, o RFT), per poi costituirsi in cinque nuovi Länder ("stati federati"): Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Brandeburgo, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia. Lo stato riunificato mantenne il nome che era della Germania Ovest ed è ancora oggi la Repubblica Federale Tedesca.

Passaggi fondamentali in vista della riunificazione furono la caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989) e l'entrata in vigore, il 1º luglio 1990, del Trattato sull'unione monetaria, economica e sociale (Währungs-, Wirtschafts- und Sozialunion) tra i due Stati, che prevedeva un tasso di conversione tra marco dell'est e marco dell'ovest di 1 a 1 per le partite correnti e di 2 marchi dell'est per un 1 marco dell'ovest per patrimoni e debiti.[1]

Dopo le prime elezioni libere nella Germania Est, tenutesi il 18 marzo 1990, i negoziati tra i due Stati culminarono in un Trattato di Unificazione, mentre i negoziati tra le due Germanie e le quattro potenze occupanti (Francia, Regno Unito, Stati Uniti d'America e Unione Sovietica) produssero il cosiddetto Trattato due più quattro, che garantiva la piena indipendenza a uno stato tedesco riunificato.

Legalmente non si trattò di una riunificazione tra i due stati tedeschi, ma dell'annessione da parte della Germania Ovest dei cinque Länder della Germania Est e di Berlino Est: tale scelta velocizzò la riunificazione tra i due stati (evitando così la creazione di una nuova costituzione e la sottoscrizione di nuovi trattati internazionali).

La Germania riunificata rimase un Paese membro delle Comunità europee (e poi dell'Unione europea) e della NATO. La stessa riunificazione tedesca appare come un passaggio imprescindibile per la successiva integrazione europea (a partire dal Trattato di Maastricht firmato il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1º novembre 1993) e per l'adozione dell'euro come valuta comune a numerosi Paesi del continente.[2]

  1. ^ Giacché, pp. 5 e 56.
  2. ^ Giacché, p. 6.

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