Rivolta dei basmachi

Rivolta dei basmachi
parte della guerra civile russa
Foto del fronte del Turkestan, 1922.
Data1916 - 1931
LuogoTurkestan
EsitoVittoria sovietica
Schieramenti
Bandiera della Russia Impero russo (1916-17)
Repubblica russa (1917)
RSFS Russa (1917-1922)
RSP Corasmia (1917-1923)
RSP Bukhara (1917-1924)

Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica (dal 1922)
Ribelli Basmachi
Khanato di Khiva (1918-1920)
Emirato di Bukhara (1920)
Coloni russi
(1919-1920)
Saqqawisti
(1929)
Comandanti
Effettivi
Forze sovietiche: 120.000-160.000[1]Forze basmachi: stimate in oltre 20.000 all'apice del movimento (1919-20)[2]
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La rivolta dei basmachi (in russo Восстание басмачей?, Vosstanie basmačej), o basmačestvo (Басмачество), è stato uno dei più importanti episodi della guerra civile russa. Cominciata tra 1916 e 1917, poté dirsi definitivamente conclusa solamente nel 1931, quando i sovietici vinsero le ultime resistenze[3]. La rivolta va inserita in una turbolenta fase della storia dell'Asia centrale, che trova le sue premesse nella prima guerra mondiale. Le popolazioni turche musulmane del Turkestan russo e dei due protettorati di Khiva e Bukhara furono le protagoniste della rivolta, che intrecciava logiche strettamente locali con grandi ideali, come il panturchismo e il rispetto del principio di autodeterminazione per i popoli dell'Asia Centrale[4].

  1. ^ (EN) Michael Rywkin, Moscow's Muslim challenge: Soviet Central Asia, Abingdon, Routledge, 2016, p. 35, ISBN 978-1-315-49088-5.
  2. ^ (EN) Basmachi Rebellion 1916-1931, su onwar.com. URL consultato il 6 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2023).
  3. ^ (EN) Basmachi Revolt, su britannica.com. URL consultato il 5 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2023).
  4. ^ (EN) Adeeb Khalid, Central Asia: a new history from the imperial conquests to the present, Princeton, Princeton University Press, 2021, pp. 161-162, ISBN 978-0-691-16139-6.

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