Rivoluzione del 14 luglio

Rivoluzione del 14 luglio
Abd al-Salam Arif (a sinistra) e Abd al-Karim Qasim, i principali leader della rivolta
Data14 luglio 1958
LuogoRegno dell'Iraq
EsitoVittoria dei liberi ufficiali
Rovesciamento della monarchia irachena e instaurazione della repubblica
Fine della Federazione Araba
Schieramenti
Comandanti
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Con rivoluzione del 14 luglio si indica il colpo di Stato che, il 14 luglio 1958, portò alla deposizione del governo monarchico del Regno dell'Iraq e alla sua sostituzione con un nuovo regime di stampo repubblicano.

La rivoluzione venne messa in atto da un gruppo di ufficiali delle Forze armate irachene, capitanato dal generale Abd al-Karim Qasim e dal colonnello Abd al-Salam Arif. Ispirati dall'analoga azione che, nel luglio 1952, aveva portato alla deposizione della monarchia egiziana e alla sua sostituzione con un regime repubblicano, gli ufficiali iracheni erano guidati dagli ideali del nazionalismo panarabo e dall'ostilità per l'imperialismo delle potenze occidentali in Medio Oriente; particolarmente avversato era il governo del primo ministro Nuri al-Sa'id, che aveva nettamente schierato l'Iraq nel campo occidentale siglando il patto di Baghdad e promuovendo la creazione di una Federazione Araba con il Regno di Giordania.

I militari golpisti si assicurarono rapidamente il controllo della capitale Baghdad, dove la popolazione appoggiava le ragioni della rivoluzione; il re Faysal II d'Iraq, il primo ministro al-Sa'id e buona parte della famiglia reale finirono trucidati, segnando la fine del ramo iracheno della dinastia Hashemita. Il nuovo governo repubblicano, presieduto da Muhammad Najib al-Ruba'i ma retto in buona sostanza da Qasim, fece uscire l'Iraq dal patto di Baghdad e dissolse la neonata Federazione Araba, affrettandosi a stabilire alleanze con i paesi del Blocco orientale.


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