Sangiaccato di Alessandretta

Mappa che mostra gli stati del mandato francese dal 1921 al 1922
Regolamento organico del Sangiaccato di Alessandretta, all'interno dello stato della Siria, 14 maggio 1930

Il Sangiaccato di Alessandretta (in turco İskenderun Sancağı in arabo لواء الإسكندرونة?/Liwa' Al-Iskandarūna) è stato un sangiaccato del Mandato di Siria composto da due Qaḍāʾ dell'ex Vilayet di Aleppo (Alessandretta e Antiochia, ora İskenderun e Antakya), che divenne autonomo ai sensi dell'articolo 7 del Trattato di Ankara del 1921: "Sarà istituito uno speciale regime amministrativo per il distretto di Alessandretta. Gli abitanti turchi di questo distretto godranno di strutture per il loro sviluppo culturale. La lingua turca deve essere riconosciuta come ufficiale".[1] Ciò era dovuto alla presenza di popoli turchi insieme a siriaci e arabi di varie confessioni religiose: musulmani sunniti, alawiti, greco-ortodossi, cattolici greci malachiti e maroniti. C'erano anche comunità di armeni, greci, assiri, ebrei e curdi.

Nel 1923 Alessandretta fu assegnata allo stato di Aleppo e, nel 1925, a quello combinato della Siria, ancora con uno statuto amministrativo speciale.[2]

Le elezioni del 1936 nel sangiaccato determinarono l'elezione di due parlamentari a favore dell'indipendenza della Siria dalla Francia e questo provocò rivolte comunali e articoli appassionati sulla stampa turca e siriana. Il sangiaccato ricevette l'autonomia nel novembre 1937 in un accordo mediato dalla Società delle Nazioni. Sotto il suo nuovo statuto divenne "distinto ma non separato" dal mandato francese di Siria a livello diplomatico, collegato sia alla Francia che alla Turchia per questioni di difesa.[2]

  1. ^ Sarah D. Shields, Fezzes in the River: Identity Politics and European Diplomacy in the Middle East on the Eve of World War II, 2011
  2. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore picard

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