Sant'Agata

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Sant'Agata
Sant'Agata con gli strumenti del martirio.
 

Vergine e martire

 
NascitaCatania, 229/235
MorteCatania, 5 febbraio 251
Venerata daTutte le chiese che ammettono il culto dei Santi
Santuario principaleCattedrale di Sant'Agata
Ricorrenza5 febbraio
Attributigiglio, palma, pinze, seni recisi su un piatto, torcia o candela accesa
Patrona diCatania, arcidiocesi di Catania, Messina[1] (compatrona), Cineto Romano, Sant'Agata de' Goti (Benevento), Sant'Agata di Esaro (Cosenza), Gallipoli, diocesi di Nardò-Gallipoli, Repubblica di San Marino, Malta[2], Santhià (Vercelli), e molte località (vedi Patronati); Vigili del fuoco (in Argentina), Filogaso (Vibo Valentia), fonditori di campane, donne affette da patologie al seno, balie, nutrici, infermieri, tessitrici siciliane; invocata contro incendi ed eruzioni e disastri ambientali

Sant'Agata (Catania, 229/235Catania, 5 febbraio 251) è stata, secondo la tradizione cattolica, una giovane cristiana vissuta nel III secolo, martirizzata durante le persecuzioni sotto l'imperatore Decio. Presente nei martirologi più antichi, è venerata come santa, vergine e martire dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa anglicana, che ne onorano la memoria il 5 febbraio. È patrona della città di Catania, della Repubblica di San Marino, dell'isola di Malta[2]. Il luogo di culto principale è la cattedrale di Sant'Agata dove riposano le sue reliquie. Catania le dedica una grande festa, nei giorni 3, 4, 5 e 6 febbraio.

  1. ^ Marco Grassi, Nel cuore di Sant’Agata c’è anche Messina, su Mestyle. URL consultato il 5 settembre 2023.
  2. ^ a b (EN) Religion in Malta, su malta.com. URL consultato il 9 maggio 2021.

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