Sapore III | |
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Il cosiddetto "piatto di Klimova", che ritrae un re, presumibilmente Sapore III, che uccide un leopardo (opera conservata a San Pietroburgo nel museo dell'Hermitage | |
Shahanshah dell'impero sasanide | |
In carica | 383 – 388 |
Incoronazione | 383 |
Predecessore | Ardashir II |
Successore | Bahram IV |
Nome completo | Shāpūr |
Morte | 388 |
Casa reale | Sasanidi |
Padre | Sapore II |
Consorte | Yazdan-Friy Shapur |
Figli | Bahram IV, Yazdgard I |
Religione | zoroastrismo |
Sapore III (... – 388) (in medio persiano 𐭱𐭧𐭯𐭥𐭧𐭥𐭩, trasl. Šābuhr), fu un sovrano sasanide rimasto al potere dal 383 al 388.
Figlio di Sapore II (regnante dal 309 al 379), successe a suo zio Ardashir II (r. 379-383) e il suo regno fu in gran parte pacifico. A ovest portò avanti la disputa sull'Armenia con i romani, che fu infine risolta attraverso la diplomazia (pace di Acilisene); i due imperi accettarono di spartirsi il controllo dell'area, benché la maggior parte di essa rimase sotto il controllo sasanide. A est, Sapore III perse invece possesso dell'importante città di Kabul a favore degli Unni Alcioni.
È conosciuto per aver patrocinato la costruzione di una scultura nella roccia scolpita a Taq-e Bostan e raffigurante una scena di lui insieme a suo padre. Fu il penultimo monarca a realizzare un bassorilievo di se stesso, con l'ultimo caso che fu quello di Cosroe II (r. 590-628), il quale si dimostrò molto ammirato dalla passione artistica di Sapore III. Il re morì nel 388, dopo aver concluso un mandato durato un lustro, rimanendo schiacciato sotto il peso della sua tenda. Non si trattò di una casualità, in quanto la struttura era stata manomessa da alcuni nobili cospiratori che ne avevano tagliato le corde perché delusi dalle politiche restrittive da lui adottate nei loro confronti. Al suo posto subentrò suo figlio Bahram IV.