Sarah Kane

Sarah Kane (Brentwood, 3 febbraio 1971Londra, 20 febbraio 1999) è stata una scrittrice e drammaturga britannica.

La sua produzione, concentrata nell'arco di quattro anni (1995-1999), è costituita da cinque commedie e un cortometraggio; si è bruscamente conclusa con la sua morte, avvenuta per suicidio, nel febbraio 1999, quando aveva 28 anni.

La sua drammaturgia, a livello estetico e formale, è stata oggetto di una progressiva trasformazione: dopo l'opera di esordio Blasted (1995), che si apre con una scena di impronta naturalista,[1] accompagnata e seguita da immagini estreme di violenza e di sesso, contestate quasi unanimemente dalla critica britannica, seguono Phaedra’s Love e Cleansed, in cui la dimensione scenica e l'esibizione di crudeltà e tecniche scioccanti occupano ancora un posto notevole, ponendo tuttavia in modo più evidente che "ciò di cui Kane stava scrivendo era l'amore".[2][3] La svolta "lirica" rappresentata da Crave, con la sua scrittura scarna e poetica, si evolve in senso radicale con l'ultima pièce-testamento, 4.48 Psychosis, basata unicamente sulla parola sganciata dalla dimensione visiva e corporea, che mette in discussione i confini stessi della creazione teatrale e ridefinisce il "rapporto fra testo e performance".[4]

Del suo lavoro, a lungo identificato con la corrente dell'in-yer-face theatre,[5] e successivamente interpretato come poesia o "anatomia della passione",[6] gli studi hanno posto in evidenza i legami con il teatro classico, elisabettiano e giacomiano,[7] per giungere ad annoverarla, specie per il suo 4.48 Psychosis, fra gli esponenti del teatro postdrammatico.[8][9]

I temi trattati da Kane nelle sue opere riguardano essenzialmente questioni esistenziali, come "il posto dell'uomo nell'universo e la relazione con Dio, l'amore come ossessione, l'appagamento sessuale sia estatico che distruttivo", la brutalità umana.[10]

  1. ^ Saunders, p. 41.
  2. ^ (EN) Michael Billington, Torture and baby-stonings: why we need shock theatre ... in small doses, su theguardian.com, 13 maggio 2016.
  3. ^ (EN) Dan Rebellato, Sarah Kane: an Appreciation, in New Theatre Quarterly, vol. 15, n. 3, 1999, pp. 280-281, DOI:10.1017/S0266464X00013063.
  4. ^ Soncini, pp. 23-25.
  5. ^ (EN) Aleks Sierz, In-yer-face theatre: British drama today, London, Faber and Faber, 2001, ISBN 0-571-20049-4.
  6. ^ Waters, p. 372.
  7. ^ (EN) Graham Saunders, Love me or kill me : Sarah Kane and the theatre of extremes, Manchester, Manchester University Press, 2002, ISBN 0-7190-5956-9.
  8. ^ (EN) David Barnett, When is a Play not a Drama? Two Examples of Postdramatic Theatre Texts, in New Theatre Quarterly, vol. 24, n. 1, 2008, pp. 14-23, DOI:10.1017/S0266464X0800002X.
  9. ^ Gherardo Guccini, Dramma vs. post-drammatico: polarità a confronto, in Prove di Drammaturgia, vol. 16, n. 1, 2010, p. 10.
  10. ^ Graham Saunders, ‘Out Vile Jelly’: Sarah Kane's ‘Blasted’ and Shakespeare's ‘King Lear’, in New Theatre Quarterly (NTQ), vol. 20, n. 1, 2004, p. 77, DOI:10.1017/S0266464X03000344

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