Sbiancamento dei coralli

Un corallo sbiancato: se l'alga non torna entro pochi giorni, è destinato a morire.

Lo sbiancamento dei coralli è un fenomeno distruttivo che può portare alla morte le barriere coralline e i loro ecosistemi, in particolare viene a mancare la simbiosi tra i polipi del corallo e alcune alghe unicellulari fotosintetizzanti note come zooxanthellae.

Il colore caratteristico di ogni specie di corallo è dato dall'alga sotto i polipi e diventa vivido in proporzione alla concentrazione di questo microorganismo; la sua funzione principale è quella di eseguire la fotosintesi e produrre nutrimento per i polipi. Quando sussiste un aumento della temperatura[1] (anche di solo 2 gradi Celsius), l'intera struttura entra in una sorta di "febbre" e i microorganismi non sono più in grado di produrre nutrimento, pertanto dopo pochi giorni i polipi del corallo espellono l'alga simbiotica, facendo assumere alla struttura calcarea una colorazione più pallida o lasciandola completamente bianca. In assenza dell'unica fonte di nutrimento, i polipi sono destinati a morire di fame.

  1. ^ Grande Barriera Corallina, sbiancamento senza precedenti, su ansa.it, 7 aprile 2020. URL consultato il 3 maggio 2022.

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