Scrittrice

Emily Brontë
Virginia Woolf

Il termine scrittrice è il femminile del termine "scrittore". Per molti secoli la cultura letteraria fu considerata un'esclusiva maschile con l'ammissione di rarissime eccezioni.[1] Nell'ambito degli studi letterari l'idea che il contributo delle scrittrici vada considerato come un genere autonomo si è ormai affermato tra i critici almeno dal XVIII secolo.[2]

Ma sono state le stesse donne scrittrici a rintracciare la "tradizione femminile" nella letteratura. Mary Scott nel 1774 scrive il poemetto The Female Advocate.[3] Nel 1803, Mary Hays ha pubblicato Female Biography[4] un'opera in sei volumi sulle donne illustri di ogni epoca e paese.

Nel XX secolo, Virginia Woolf con Una stanza tutta per sé del 1929 esplora la condizione femminile dell'epoca, in rapporto alla produzione letteraria.

  1. ^ Ne è segno l'uso di pseudonimi maschili soprattutto nel primo ottocento.
  2. ^ In Inghilterra George Ballard (Memoirs of Several Ladies of Great Britain Who Have Been Celebrated for their Writing or Skill in the Learned Languages, Arts, and Sciences, pubblicato nel 1752; letteralmente "Memorie di parecchie signore di Gran Bretagna che sono state celebrate per le loro abilità di scrittura o nelle lingue ecc.") e John Duncombe (Feminiad, un catalogo delle donne scrittrici del 1754) danno un largo spazio alle scrittrici.
  3. ^ (EN) Miss Mary SCOTT, The Female Advocate; a Poem Occasioned by Reading Mr. Duncombe's Feminead, 1774. URL consultato il 7 luglio 2020.
  4. ^ (EN) Mary Hays, Female Biography; Or Memoirs of Illustrious and Celebrated Women, of All Ages and Countries: Alphabetically Arranged, Richard Phillips, 1803. URL consultato il 7 luglio 2020.

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