Scuola secondaria di secondo grado in Italia

Voce principale: Istruzione in Italia.

La scuola secondaria di secondo grado, comunemente detta scuola superiore[1] o, più raramente, scuola media superiore, nell'ordinamento scolastico italiano rappresenta uno dei due percorsi in cui si articola il secondo ciclo[2], del quale fa parte con l'istruzione e formazione professionale (IeFP) regionale. Entrambi i percorsi sono riconosciuti validi ai fini dell'assolvimento, per il primo biennio, dell'obbligo di istruzione[3] e, per gli ultimi tre anni, del diritto-dovere di istruzione e formazione, almeno sino al conseguimento della qualifica professionale[4]. Lo studente vi accede[5] dopo aver conseguito il diploma di licenza conclusiva del primo ciclo di istruzione[6], con possibilità di scegliere a quale tipologia di liceo: istituti tecnici, istituti professionali e licei - iscriversi[7]. Le tipologie di scuola secondaria di secondo grado, articolate in indirizzi, sono accomunate da un'area generale, con discipline quali, ad esempio, italiano, storia, lingua inglese, matematica, scienze, mentre si distinguono per aree specifiche, collegate, per quanto riguarda istituti/licei tecnici e professionali, ai settori economici e produttivi del Paese. Ciascun indirizzo si caratterizza per uno specifico profilo educativo culturale e professionale dello studente, definito dall'insieme delle competenze che lo studente acquisisce nel quinquennio.

I percorsi dell'istruzione del secondo ciclo hanno durata quinquennale[8], suddivisa in primo biennio comune, secondo biennio e ultimo anno[9]; lo studente compie tale ciclo di studi generalmente dall'età di 14 anni fino ai 19[10]. Al termine del percorso scolastico, viene sostenuto l'esame di Stato (precedentemente detto di "maturità"), con il rilascio del diploma[10], al quale è allegato il curriculum[11] dello studente. Il titolo conseguito, qualsiasi sia la tipologia di scuola frequentata, corrisponde al livello 4[12] del quadro europeo delle qualificazioni[13] e al livello 3 ISCED, ha valore legale e consente l'iscrizione ai percorsi dell'istruzione terziaria, professionalizzanti (istituti tecnici superiori - ITS), ai percorsi dell'AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) e ai percorsi universitari.[14]

  1. ^ Come riportato al punto c) della voce superióre, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 21 gennaio 2023.
    «corso s. di studî; ginnasio s., le classi 4ª e 5ª del ginnasio, così chiamate quando le prime tre classi ginnasiali (oggi assorbite nella scuola media dell'obbligo o scuola secondaria di primo grado) avevano il nome di ginnasio inferiore; scuole medie s. o scuole dell'ordine s. (o assol. le superiori), le scuole secondarie di secondo grado (licei, tradizionali o tecnici);»
  2. ^ L'articolazione del secondo ciclo nei due percorsi è definita dalla L. 53/2003, art. 2, comma 1 d): "il sistema educativo di istruzione e di formazione si articola nella scuola dell’infanzia, in un primo ciclo che comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, e in un secondo ciclo che comprende il sistema dei licei ed il sistema dell’istruzione e della formazione professionale". Nel successivo comma g), per la scuola secondaria di secondo grado, si prevede uno sviluppo del quinquennio in due bienni e in un quinto anno.
  3. ^ L'estensione dell'obbligo a dieci anni è stabilito dalla Legge di bilancio 196/2006, art. 1, comma 622.
  4. ^ Decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76, in materia di "Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo 2003, n. 53."
  5. ^ Dopo l'esame di terza media la sorpresa: niente iscrizione senza contributo [collegamento interrotto], su leggo.it. URL consultato il 23 giugno 2017.
  6. ^ Così definito dal Ministero dell'istruzione nella C.M. 51 del 20 maggio 2009.
  7. ^ Monica Ricci Sargentini, La scelta della scuola superiore Cosa fare e non fare in dieci punti, su corriere.it, 3 dicembre 2014.
  8. ^ Con il D.M. 567/2017 il MIUR prevede una sperimentazione nazionale di percorsi della durata di 4 anni, a partire dall’anno scolastico 2018/2019.
  9. ^ Quattro anni sono meglio di 5?, su repubblica.it, 27 aprile 2014.
  10. ^ a b Ilaria Venturi, Un diplomato su due ammette: "Ho sbagliato scuola", su repubblica.it, 14 febbraio 2018.
  11. ^ Decreto Ministeriale 6 agosto 2020, AOOGABMI 88, su edscuola.eu, 6 Agosto 2020. URL consultato il 27 giugno 2022.
  12. ^ "Conoscenze: Conoscenze pratiche e teoriche in ampi contesti in un ambito di lavoro o di studio; Abilità: Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici in un ambito di lavoro o di studio; Responsabilità e autonomia: Sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili ma soggetti a cambiamenti. Sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio".
  13. ^ In Italia il processo di referenziazione delle qualificazioni italiane a EQF ha prodotto il Quadro Nazionale delle Qualificazioni (QNQ), v. Decreto 8 gennaio 2018, Istituzione del Quadro nazionale delle qualificazioni rilasciate nell'ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13.
  14. ^ Istat, sempre meno diplomati proseguono gli studi all'università, su scuola24.ilsole24ore.com, 29 dicembre 2016. URL consultato il 17 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2017).

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