Seconda Fitna | ||||
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Controllo territoriale dei contendenti al califfato durante le fasi cruciali della guerra civile (686) | ||||
Data | 680 – 692 | |||
Luogo | Arabia, Siria, Giazira, Iraq | |||
Esito | Vittoria omayyade | |||
Schieramenti | ||||
Comandanti | ||||
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Seconda Fitna è un'espressione usata dagli storici del mondo islamico per indicare il vasto movimento di ribellione al Califfato omayyade che si sviluppò tra il 680-683 e il 692. Essa vide come protagonisti nella sua prima fase il nipote di Maometto, al-Ḥusayn b. ʿAlī e il Califfo omayyade Yazīd b. Muʿāwiya, mentre nella sua seconda fase i protagonisti furono innanzi tutti ʿAbd Allāh b. al-Zubayr - figlio di uno dei principali collaboratori di Maometto, appartenente agli al-ʿashara al-mubāshara, oltre che Compagno del Profeta,[1] - e i due Califfi Marwan ibn al-Hakam e suo figlio e successore ʿAbd al-Malik b. Marwān.
Se la Prima Fitna si era risolta in un nulla di fatto, ma con una vittoria strategica del governatore ribelle di Siria, Muʿāwiya b. Abī Sufyān, e se Yazīd aveva provveduto, grazie al suo Wali di Kufa, il cugino ʿUbayd Allāh b. Ziyād, a eliminare fisicamente il potenziale problema costituito dal nipote del Profeta, la Seconda Fitna terminò invece con la decisiva vittoria degli Omayyadi, grazie alla eliminazione di un diretto nemico degli Omayyadi, al-Mukhtār b. Abī ʿUbayd, da parte di un altro nemico di Damasco, Muṣʿab b. al-Zubayr, fratello e collaboratore di ʿAbd Allāh ibn al-Zubayr, che finirà con l'essere eliminato grazie al generale di ʿAbd al-Malik b. Marwān, al-Ḥajjāj b. Yūsuf che sconfisse e uccise in battaglia lo stesso "anticaliffo" di Mecca.