Seconda guerra del nord

Disambiguazione – Se stai cercando il conflitto del 1700-1721, citato da alcune fonti come "Seconda Guerra del Nord", vedi Grande guerra del Nord.
Seconda guerra del nord
La marcia sui Belt compiuta dagli svedesi sul Mar Baltico per colpire la Danimarca, olio su tela di Johan Philip Lemke. Si tratta di uno degli episodi più celebri del conflitto
Data16551660
LuogoDanimarca, Svezia, Confederazione polacco-lituana
EsitoTrattati di Roskilde e Copenaghen (Svezia e Danimarca)
Modifiche territoriali
Schieramenti
Comandanti
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La prima guerra del nord, più raramente detta seconda guerra del nord[nota 1] e nota anche come conflitto polacco-svedese, fu un conflitto combattuto tra 1655 e 1660 che vide contrapporsi la Confederazione polacco-lituana (coinvolta nella guerra dall'inizio alla fine), l'Impero svedese, il Regno russo (1656-1658), il Brandeburgo-Prussia (1657-1660), la monarchia asburgica (1657-1660) e la Danimarca-Norvegia (1657-1658 e 1658-1660) per il predominio del Mar Baltico. La Repubblica olandese intraprese una guerra commerciale informale contro la Svezia e conquistò la colonia della Nuova Svezia nel 1655, sfruttando il fatto che gli scandinavi non erano in grado di prestare adeguata attenzione alle vicende in corso nelle colonie americane.

Nel 1655 Carlo X Gustavo di Svezia invase e occupò la Polonia occidentale e la Lituania, la cui metà orientale era stata già occupata dalla Russia nell'ambito della guerra russo-polacca del 1654-1667. La rapida avanzata svedese passò alla storia in Polonia con il nome di "diluvio". Il Granducato di Lituania finì per diventare un feudo svedese ai sensi dell'Unione di Kėdainiai, mentre gli eserciti regolari polacco-lituani si arresero e il re polacco Giovanni II Casimiro Vasa fuggì nel territorio amministrato dalla monarchia asburgica. Federico Guglielmo I di Brandeburgo, che era anche duca di Prussia, inizialmente accarezzò l'ipotesi di costituire una Prussia reale autonoma, ma in seguito si alleò con la Svezia in virtù del trattato di Königsberg del 1656, ricevendo in cambio la gestione del ducato di Prussia a titolo di feudo svedese. Sfruttando i sentimenti religiosi feriti della popolazione cattolica sotto l'occupazione protestante e coalizzando i comandanti militari polacco-lituani nella Confederazione di Tyszowce, Giovanni II Casimiro Vasa riuscì a riconquistare terreno nel 1656. La Russia approfittò della battuta d'arresto svedese dichiarandole guerra e scatenando il conflitto russo-svedese del 1656-1658, spingendosi in Lituania e in Livonia.

Nel novembre del 1656, Carlo X Gustavo concesse a Federico Guglielmo la piena sovranità nel ducato di Prussia con il trattato di Labiau in cambio di aiuti militari; inoltre, la corona svedese stipulò il trattato di Radnot del 1656 si alleò con la Transilvania di Giorgio II Rákóczi, responsabile dell'invasione della Polonia-Lituania da sud-est. Giovanni II Vasa trovò un fidato alleato in Leopoldo I d'Asburgo, i cui eserciti attraversarono la Polonia-Lituania da sud-ovest. Poiché Stoccolma fu impegnata altrove, le circostanze spinsero Federico III di Danimarca ad eseguire un'invasione della terraferma svedese all'inizio del 1657, nel tentativo di ripristinare la situazione antecedente alla perduta guerra di Torstenson. Il Brandeburgo lasciò l'alleanza con la Svezia quando venne confermata la piena sovranità nel ducato di Prussia dal re polacco nei trattati di Wehlau e Bromberg del novembre del 1657.

La guerra di Federico III alla Svezia fornì a Carlo X Gustavo un pretesto per abbandonare lo stallo polacco-lituano e combattere invece la Danimarca. Dopo aver marciato con il suo esercito a ovest e aver compiuto una pericolosa traversata sul mare ghiacciato, la marcia sui Belt, nell'inverno del 1657/1658, sorprese l'impreparato Federico III sulle isole danesi e lo costrinse alla resa. Nel trattato di Roskilde del marzo del 1658, la Danimarca dovette abbandonare tutte le province danesi nell'attuale Svezia meridionale. Gli alleati anti-svedesi nel frattempo neutralizzarono l'esercito della Transilvania e le forze polacche devastarono la Pomerania svedese.

Nel 1658 Carlo X Gustavo, anziché rafforzare le restanti roccaforti svedesi in sua mano in Polonia-Lituania, si convinse della necessità di attaccare di nuovo la Danimarca. In tale occasione, quest'ultima resistette all'attacco e gli alleati anti-svedesi inseguirono Carlo X Gustavo nello Jutland e nella Pomerania svedese. Per tutto il 1659, la Svezia difese le sue roccaforti in Danimarca e sulla sponda meridionale del Baltico, mentre poco venne guadagnato dagli alleati e fu infine negoziata una pace.

Quando Carlo X Gustavo morì nel febbraio 1660, il suo successore intavolò le trattative per il trattato di Oliva sottoscritto con la Polonia-Lituania, gli Asburgo e il Brandeburgo in aprile e il trattato di Copenaghen con la Danimarca a maggio. La Svezia dovette preservare la maggior parte di quanto guadagnato durante la lunga guerra da Roskilde, sull'isola di Selandia. Malgrado il ducato di Prussia divenne uno Stato sovrano, nello scacchiere geopolitico dell'Europa orientale si tornò allo status quo ante bellum, ovvero alla situazione precedente allo scoppio del conflitto. La Svezia aveva frattanto già concluso una tregua provvisoria con la Russia nel 1658, che lasciò alla fine spazio a un accordo finale nella pace di Kardis nel 1661.
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