Serina | |
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Nome IUPAC | |
acido 2(S)-ammino-3-idrossipropanoico | |
Abbreviazioni | |
S SER | |
Nomi alternativi | |
L-serina
3-idrossi-L-alanina | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C3H7NO3 |
Massa molecolare (u) | 105,09 |
Aspetto | solido cristallino biancastro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-274-3 |
PubChem | 5951 e 6857581 |
DrugBank | DBDB00133 |
SMILES | C(C(C(=O)O)N)O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida a 293 K | pK1: 2,19 pK2: 9,21 |
Punto isoelettrico | 5,68 |
Solubilità in acqua | 364 g/l a 293 K |
Temperatura di fusione | 215 °C (488 K) |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | −732,7 |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | ---[1] |
La serina è un amminoacido polare. La sua molecola è chirale.
L'enantiomero L è uno dei 20 amminoacidi ordinari, il suo gruppo laterale reca un gruppo idrossile.
Negli esseri umani non è un amminoacido essenziale, ovvero l'organismo umano è in grado di sintetizzarlo.
Il suo gruppo laterale può subire reazione di O-glicosilazione, cioè l'addizione di una molecola di glucosio; questo la coinvolge nella catena di reazioni biochimiche che spiegano alcuni gravi effetti del diabete. La serina (come la tirosina e la treonina) può anche subire a livello della sua catena laterale una reazione di fosforilazione con la formazione di fosfoserina.