Šamšī-Adad | |
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Ritratto del re dal suo sigillo | |
Re dell'Universo | |
In carica | 1812 a.C. – 1780 a.C. |
Predecessore | Erishum II |
Successore | Ishme-Dagan I |
Shamshi-Adad[1] (o Samsi-Addu; fl. XIX-XVIII secolo a.C.) fu un capo tribale amorreo che riuscì a costituire un dominio di vaste dimensioni nella parte settentrionale della Mesopotamia.
Giunse a usurpare il trono di Assiria, dove regnò, secondo la cronologia media, tra il 1812 e il 1780 a.C.: si inserì in questa tradizione politica a lui "nettamente estranea"[2] (nello specifico, la dinastia che faceva capo al re Ilushuma[2]) riuscendo peraltro a costituire una rete di rapporti con una serie di staterelli dell'Alta Mesopotamia che gli furono tributari. Ottenne di trasmettere al figlio, Ishme-Dagan I, solo la parte settentrionale dell'"impero", cioè l'Assiria propriamente detta (la valle del Tigri tra Ekallatum e Assur, fino al nord del cosiddetto "triangolo assiro"[3]).[2][4][5] Gli scribi neo-assiri cercarono poi "dotte giustificazioni"[2] per correggere l'onta dell'usurpazione di Shamshi-Adad e la cosiddetta Lista reale assira, nella sua prima parte, risulta inattendibile proprio nel suo tentativo di legittimarne l'operato[6].
Il Bronzo medio è una fase documentalmente piuttosto ricca, in particolare per gli archivi di Mari. La corrispondenza di Mari permette di istituire un sincronismo tra la morte di Shamshi-Adad e il XVII o XVIII anno di regno di Hammurabi di Babilonia. In questo modo, la cronologia assira e quella babilonese si collegano. La prima, fondata sulla Lista reale assira, di cui esistono tre versioni, tutte di epoca neo-assira, se offre molte certezze per il I millennio a.C., risulta molto più labile per il periodo da Ishme-Dagan I e Assur-nirari I.[7]