Lo shen (altresì conosciuto come sheneu o shenu) è uno degli amuleti egizi più antichi, conosciuto anche nella Mesopotamia dove era considerato un simbolo magico associato alle divinità.
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šnw, glifo indicante l'anello shen
È rappresentato come una corda annodata e intrecciata in forma circolare, con una barretta tangente il bordo inferiore del cerchio.
I suoi significati sono estremamente complessi ma forse il più comune è quello che lo rappresenta come "anello di potere" perché gli Egizi vi identificarono il cerchio che circonda e definisce tutto ciò che esiste, ossia l'universo regolato da Maat. Di conseguenza, l'amuleto proteggeva da Caos e dalle forze dissocianti negative le persone vive e nel loro periglioso viaggio nel Duat, verso la rinascita e la vita eterna, i defunti.
Questo cerchio, senza principio e senza fine, rappresentava l'eternità intesa come incessante flusso del tempo e continua a vivere tutt'oggi nella nostra cultura occidentale come anello matrimoniale.
Come tutti gli amuleti doveva essere "caricato" di energia specifica per sortire l'effetto a cui era destinato e nella tomba di Tutankhamon è rappresentata la dea Nefti mentre "magnetizza" lo shen.
Altre rappresentazioni le troviamo in monili, soprattutto pettorali, nelle zampe del dio falco Horus e alla base della palma del dio dell'eternità Huh.
Una variante, tra le dottrine della cosmogonia egizia, indicava nella forma circolare dello shen, il sole sopra l'uovo cosmico e la barretta tangente era il luogo ove esso era posato, cioè la terra emergente dalle acque primordiali del Nun.