Signoria di Beirut

La riconquista di Beirut dai Crociati guidati da Amalrico II di Gerusalemme nel 1197.
Dipinto del 1842 di Alexandre-Jean-Baptiste Hesse.

La Signoria di Beirut era un valvassore del Principato di Galilea che a sua volta era vassallo del regno crociato di Gerusalemme.

Nel 1110 Beirut venne conquistata dalle armate crociate di Baldovino I che la annetté al suo regno e ne fece la sede della signoria che assegnò a Folco di Guînes.

La città fu occupata da Ṣalāḥ al-Dīn ibn Ayyūb nel 1187, dopo la battaglia di Ḥaṭīn, fino al 1197, quando fu ripresa da Amalrico di Lusignano che nel 1204, divenuto Amalrico II re di Gerusalemme, la diede a Giovanni di Ibelin, il Vecchio signore dei Beirut, una delle personalità più influenti di Outremer, che ricostruì la città dopo le battaglie con Saladino ed anche il palazzo di famiglia degli Ibelin in Beirut.

Beirut era importante per il commercio con l'Europa e prosperò economicamente, in particolare sotto la reggenza di Giovanni d'Ibelin; in questo periodo fu costruita la chiesa di San Giovanni Battista dei Cavalieri Ospitalieri, oggi moschea al-ʿUmarī.

Fu una delle signorie più longeve, sopravvisse fino al crollo finale del regno, sebbene solo come una piccola striscia sulla costa del Mediterraneo attorno a Beirut, che cadde il 31 luglio 1291 in mano ai Mamelucchi.


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