Sippar

Sippar
Tell Abu Habbah
Essendo vicina a Babilonia, sotto Hammurabi fu tra le prime città ad essere annesse al suo impero
Civiltàsumera
Utilizzocittà
Localizzazione
StatoBandiera dell'Iraq Iraq
CittàTell Abu Habbah
Mappa di localizzazione
Map

Sippar (in sumero Zimbir, pronuncia sippir, che significa: "città uccello") fu un'antica città mesopotamica, di cultura prima sumerica e poi babilonese.

Sorgeva nel sito del moderno Tell Abu Habbah (Governatorato di Babilonia), sulla riva orientale del fiume Eufrate, nel punto in cui i due fiumi Tigri ed Eufrate più si avvicinano fra loro (a circa 60 km a nord di Babilonia e 30 km a sudovest di Baghdad). La sua posizione ne giustificava la vocazione prettamente commerciale.

Gli antichi egizi la chiamavano Tephzer. Si è ipotizzato che corrispondesse alla biblica Sepharvaim del Vecchio Testamento, dove si allude alle due parti abbinate della città[1].

Nei Babyloniaka del sacerdote caldeo Berosso, si narra di come Crono, prima del Diluvio, avesse ordinato a Xisuthros di salvare tutti i libri prodotti dal genere umano a proposito delle cose passate, presenti e future: a tale scopo, Xisuthros avrebbe dovuto nasconderli a Sippar, nel tempio del Dio Sole. Negli ultimi decenni del Novecento, le indagini archeologiche condotte sul sito dell'antica città hanno effettivamente rivelato l'esistenza di una biblioteca risalente al VI sec. a.C., pressoché intatta: i testi ivi raccolti, riguardanti argomenti religiosi, letterari, storici, lessicali, matematici, medici e non solo, sono talvolta corredati da colofoni che, una volta indagati, molto potranno far conoscere delle pratiche scribali del Vicino Oriente.[2]

  1. ^ G. R. Driver, Geographical Problems, Eretz Israel, vol. 5, pp. 18-20, 1958
  2. ^ "Scrivere e leggere nella città antica", Guglielmo Cavallo, Carocci Editore, 2019, pp. 49-50..

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