Un sistema di classificazione dei videogiochi è una valutazione di quanto ogni videogioco introdotto sul mercato sia adatto ai giocatori a seconda della loro età; la valutazione viene effettuata da apposite commissioni indipendenti dai produttori dei videogiochi stessi.[1]
Si tratta di una protezione dei minorenni da fatti e circostanze censurabili o diseducative che vengono rappresentate nel videogioco; consiste nel riportare sulla confezione un'età minima consigliata, sebbene i principali sistemi diano informazioni anche sui contenuti potenzialmente sconvenienti presenti nel videogioco (violenza, turpiloquio, paura, discriminazione, droga, espressioni sessuali, gioco d'azzardo).[1]
I sistemi di classificazione variano da paese a paese, come varia anche l'ambito delle definizioni di legge e l'effettiva valenza giuridica della valutazione; in molti paesi, tra cui l'Italia, il sistema non costituisce alcuna censura dei videogiochi che possa sequestrare e ritirare dal commercio prodotti ritenuti lesivi della moralità pubblica.