«I am not prepared just now to say to what extent I believe in a physical hell in the next world, but a sulphur mine in Sicily is about the nearest thing to hell that I expect to see in this life.»
«Io non posso adesso sapere fino a che punto esista un inferno fisico nell'altro mondo, ma una miniera di zolfo in Sicilia è la cosa più vicina all'inferno che mi aspetto di vedere in questa vita.»
La solfara o zolfara, in lingua siciliana pirrera, è una miniera di zolfo che può essere intesa sia come una vera e propria miniera, ma anche come un semplice scavo superficiale e più o meno esteso (cava), non va confusa con la solfatara. Il termine pirrera viene dal francese perrière.[2]
Da un punto di vista tecnico, la solfara è un «giacimento sotterraneo di rocce sedimentarie calcareo-argillose ricche di zolfo».[3] Il minerale presente nelle solfare è presente insieme al gesso e alle marne o trubi della cosiddetta formazione gessoso-solfifera del miocene superiore; geologicamente analoghe alle solfare siciliane sono le solfare della Romagna e delle Marche.
In genere si parla di solfara quando vi sono lavori di escavazione del terreno che sono di proprietà di un solo proprietario o di una sola amministrazione. Spesso sono presenti gallerie comunicanti tra diverse solfare ma anche solfare composte da singole gallerie isolate.
Inoltre le solfare erano costituite da una varietà e quantità di operai impiegati, si andava da quelle piccolissime con due o tre operai minatori (sulfarari) a quelle potevano arrivare fino a 900 lavoranti vari, insieme ai minatori veri e propri.
Il nome delle solfare di solito prende origine dal nome del proprietario del terreno, spesso un latifondista, oppure dall'antroponimo (oronimi) della località in cui essa si trova.[4]
Lo zolfo e la sua economia, per il territorio del centro Sicilia del XIX secolo, fu un importantissimo volano di sviluppo economico, infatti, allora lo zolfo e l'acido solforico raggiunsero un ruolo paragonabile a quello odierno del petrolio.[5]
A causa delle esalazioni sulfuree presenti nell'atmosfera, molto spesso si associa l'odore presente nelle zone limitrofe alla sulfara al tipico aroma di uova marce e flatulenze.