Sonderfahndungsbuch Polen

La Sonderfahndungsbuch Polen fu una lista di proscrizione preparata dai nazisti tedeschi poco prima dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale, per identificare oltre 61.000 polacchi: attivisti, membri dell'intellighenzia, insegnanti, attori, ex-ufficiali e altre persone importanti, che vennero internati oppure uccisi in seguito alla loro identificazione dopo l'invasione della Polonia [1].

La sua stesura inizia nel 1937 [2] ad opera della “Zentralstelle IIP Polen”, unità dellaGeheime Staatspolizei o Gestapo, con l'aiuto di alcuni membri della minoranza tedesca in Polonia [3] La lista includeva, oltre alle categorie già citate, anche nobili, preti cattolici, dottori, avvocati e perfino atleti che avevano partecipato ai Giochi Olimpici di Berlino 1936. Le persone venivano uccise sul posto dai membri dell'Einsatzgruppen e del Volksdeutscher Selbstschutz o mandate ai campi di concentramento. Le squadre della morte tedesche, inclusi l' Einsatzkommando 16 e l'EK-Einmann, cadevano sotto il diretto controllo dell'SS-Sturmbannführer Rudolf Tröger, con il comando generale di Reinhard Heydrich.[4]

  1. ^ Dr. Jan Moor-Jankowski, Holocaust of Non-Jewish Poles During World War II. Archiviato il 16 maggio 2016 in Internet Archive. Congresso polacco-americano, Washington Metropolitan Area Division.
  2. ^ Stanisław Dąbrowa-Kostka, Hitlerowskie afisze śmierci, KAW Warszawa 1983, p.339
  3. ^ Versione digitale Sonderfahndungsbuch Polen in Śląska Biblioteka Cyfrowa Archiviato il 17 dicembre 2013 in Internet Archive.
  4. ^ Piotr Semków, IPN Gdańsk. "Kolebka (Cradle)" IPN Bulletin No. 8–9 (67–68). Varsavia: Istituto per il ricordo nazionale, 42–50. ISSN 1641-9561.

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