Viene definito con il termine sovrapesca (dall'inglese overfishing) il depauperamento delle risorse ittiche causato da un'eccessiva e non razionale attività di pesca. Questo fenomeno può verificarsi in qualsiasi ecosistema acquatico, dai torrenti, ai laghi, agli oceani.
Una specie è oggetto di sovrapesca quando viene pescata più velocemente di quanto riesca a riprodursi. Non è sempre facile determinare i ruoli giocati rispettivamente dalla pesca e dai fattori ambientali (specialmente climatici o legati all'inquinamento) nella diminuzione delle dimensioni degli stock ittici. A titolo di esempio della regressione degli stock ittici, nel Regno Unito nel 1880 per unità di capacità di pesca, si pescava 17 volte in più del quantitativo pescato attualmente[1].
All'ultimo stadio, la sovrapesca ha già provocato in alcuni casi la diminuzione dei ritmi biologici di crescita e condurre verso livelli critici tali da compromettere la ripresa delle popolazioni ittiche con ripercussioni ecologiche sugli ecosistemi nonché economiche sulle industrie ittiche. In particolare al sovrasfruttamento degli squali è dovuta la situazione di dissesto di interi ecosistemi marini.