Specchia è il nome con cui vengono definiti alcuni tipici manufatti presenti soprattutto nel Salento[1] e di lì, attraverso la Valle d'Itria, fino alla Murgia, realizzati con la sovrapposizione a secco di lastre calcaree provenienti dallo spietramento a mano dei soprasuoli murgiani e salentini. Il nome è di origine medievale e probabilmente derivato dal latino specula, in relazione a supposte utilizzazioni quali posti di vedetta. Le ipotesi sulla loro funzione sono ancora al vaglio dei ricercatori. Nei decenni passati si tendeva a datare la loro prima comparsa al periodo dei Messapi, se non ad un'epoca più antica, risalente al Neolitico, ma non è possibile proporre una datazione esatta. In particolare per lo studioso francese Émile Bertaux le Specchie erano una sorta di " 'nuraghi di Terra d'Otranto' crollati nel tempo. Oppure enormi torri di avvistamento... necessarie alla difesa".[2]