Stadio Olimpico (Roma)

Stadio Olimpico
  • Stadio dei Cipressi (1928-53)
  • Stadio dei Centomila (1953-60)
Vista esterna dello stadio, 2024
Informazioni generali
StatoBandiera dell'Italia Italia
UbicazioneViale dei Gladiatori, I-00135 Roma
Inizio lavori1928
Inaugurazione17 maggio 1953
Costo3 400 000 000 L.
Ristrutturazione1937, 1949-53, 1988-90, 2007-08
Costi di ricostr.
  • 3400000000 L. (1953)
  • 233000000000 L. (1989-90)
  • 17000000 € (2007-08)
ProprietarioSport e Salute
GestoreComitato olimpico nazionale italiano
Progetto
Prog. strutturale
Costruttore
  • Speroni (1928-32)
  • Cogefar (1989-90)
Informazioni tecniche
Posti a sedere70 634
Classificazionecategoria 4 UEFA
StrutturaEllittica
CoperturaTotale
Pista d’atletica9 × 507 m
Mat. del terrenotappeto erboso
Dim. del terreno105 × 68 m
Area dell’edificio33500 m²
Uso e beneficiari
Atletica leggeraGolden Gala (1980-)
Calcio
Mappa di localizzazione
Map

Lo stadio Olimpico è un impianto sportivo multifunzione italiano di Roma. Situato nella pianura tra le pendici meridionali di Monte Mario e il fiume Tevere, fa parte del complesso architettonico del Foro Italico costruito a partire dal 1928 da Enrico Del Debbio, e, ancorché incompleto, fu inaugurato nel 1932 con il nome di stadio dei Cipressi; tra il 1933 e il 1937 Luigi Moretti ne rivisitò il progetto e lo rese una quinta scenica dei giochi del periodo fascista. Gli eventi bellici bloccarono previste espansioni dello stadio che, dopo la liberazione di Roma nel 1944, fu occupato dalle truppe alleate.

Il suo recupero avvenne tra il 1949 e il 1953 grazie a Cesare Valle, Carlo Roccatelli e, dopo la morte di quest'ultimo, Annibale Vitellozzi, autori di un'opera in discontinuità con il progetto architettonico originale ma maggiormente fruibile. Fu inaugurato con un evento multisportivo il 17 maggio 1953 (arrivo di una tappa del Giro d'Italia e un incontro internazionale di calcio tra Italia e Ungheria) con il nome di stadio dei Centomila, e già l'anno successivo vi si tenne la finale di Coppa Europa di rugby tra Italia e Francia; dal 1953, salvo brevissime interruzioni, ospita gli incontri interni dei due maggiori club professionistici della Capitale, la Lazio e la Roma. Lo stadio assunse il nome attuale dopo l'assegnazione a Roma dei Giochi della XVII Olimpiade del 1960. All'epoca impianto completamente scoperto eccezion fatta per la tribuna sul lato verso Monte Mario, in occasione del campionato mondiale di calcio 1990 fu di fatto ricostruito quasi integralmente e dotato di copertura in teflon che ne ha completamente stravolto il disegno originale.

In ambito calcistico, a livello internazionale fu sede delle finali dei campionati europei del 1968 e 1980, nonché di quella del mondiale 1990; più recentemente ha ospitato un girone e un quarto di finale del campionato europeo 2020, disputatosi senza un Paese organizzatore. A livello di club fu due volte lo stadio ospite della finale di Coppa dei Campioni – nel 1977 e nel 1984 – e altrettante di quella di Champions League, nel 1996 e nel 2009. Nel 1973 fu utilizzato come sede interna dalla Juventus per disputarvi, in gara unica, la Coppa Intercontinentale contro gli argentini dell'Independiente e nel 1991, in quanto impianto della Roma, fu sede della finale di ritorno della Coppa UEFA che vide impegnato il club giallorosso contro l'Inter. Nel 1964 fu anche, in maniera estemporanea, la sede del primo e più recente spareggio tenutosi per decidere la vittoria nel campionato italiano di calcio, tra Bologna e Inter. Dal 2008 è la sede della finale di Coppa Italia.

Oltre alle cerimonie d'apertura e chiusura e le gare d'atletica delle olimpiadi del 1960, vi si tennero gli europei d'atletica leggera del 1974, i mondiali del 1987, i Giochi universitari del 1975 e, più recentemente, gli europei d'atletica leggera del 2024. Dal 1980 ospita annualmente, tranne alcuni trasferimenti causa lavori, il Golden Gala. Usato come impianto rugbistico già dal 1954, è dal 2012 lo stadio interno della nazionale italiana nel Sei Nazioni oltre a essere utilizzato per i test match autunnali più importanti. Infine, dalla ristrutturazione avvenuta nel 1990 è frequentemente impiegato quale sede di concerti.

Lo stadio Olimpico è anche sfondo di due gravi episodi di cronaca nera, il primo nel 1979 quando il lancio di un missile con un'arma artigianale provocò la morte di uno spettatore, Vincenzo Paparelli, e l'altro nel 1994, quando un attentato eversivo della mafia fallito per caso avrebbe potuto provocare la morte di una quantità imprecisata di civili e rappresentanti delle forze dell'ordine durante un incontro della Roma.

L'impianto è gestito dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) tramite l'agenzia Sport e Salute, dal 2004 proprietaria del complesso del Foro Italico. La sua capacità omologata è di 70634 spettatori[1], seconda a livello nazionale. La massima affluenza certificata allo stadio Olimpico è di 78886 spettatori, registrata durante il campionato di serie A 1973-74.

  1. ^ Impianti di serie A – stagione 2017/2018 (PDF), su osservatoriosport.interno.gov.it, Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell'Interno. URL consultato il 23 giugno 2023 (archiviato il 5 aprile 2023).

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